Meditazione dinamica – una consapevole esplosione di energia!

Credit Austin Schmid, Unsplash

Ecco l’appuntamento settimanale con la meditazione, come fosse una rubrica radiofonica. 🙂

Su drinkfromlife il sabato, parliamo di un altro tipo di viaggio, un viaggio interiore. Ho deciso di condividere con te il mio percorso di meditazione e yoga e i diversi maestri e maestre che ho incontrato sul cammino di ricerca della verità da 10 anni a questa parte (anche se alla fine il nostro cammino inizia quando veniamo al mondo).

Credit Varun Nambiar, Unsplash

Ciascuno mi ha lasciato strumenti da utilizzare per andare verso me stessa sempre più a fondo, liberandomi dal superfluo. È tempo, maturo, di condividere.

L’uomo e la donna del futuro, nel presente

La meditazione è, nell’immaginario collettivo, qualcosa di statico e che implica stare fermi per ore nella medesima postura. Sebbene la forma di meditazione più antica sia questa, ci sono anche diversi approcci. C’è chi sostiene che questo tipo di meditazione fosse adatto per lo stile di vita di secoli fa, quando i ritmi delle giornate venivano scanditi da quelli della natura. L’uomo e la donna antichi andavano a dormire con il buio e si svegliavano con il sole, la loro vita era più connessa alla Terra e anche i rapporti interpersonali erano più semplici.

Credit Matthew Smith, Unsplash

La loro mente era certamente più silenziosa della nostra che viviamo nel futuro e siamo soggetti a moltissimi stimoli dovuti alla tecnologia, a una routine serrata e relazioni più coinvolgenti ma meno profonde. Con internet e i social siamo super connessi, e raggiungibili ovunque e in ogni istante. Quando non avviene, anzi, si può anche avere la percezione (erronea) di perdersi qualcosa. Ritagliare un piccolo ritaglio di tempo per stare da soli sembra quasi una chimera da rincorrere. Questo, certamente, accade di più nelle grandi città e ci sono sempre le eccezioni.

Siamo abituati a stare sempre in giro, e di corsa, trattenere le energie e non esprimerle. Le conseguenze possono essere svariate: si somatizza, il corpo si ammala, si trattiene tutto e poi si esplode, a volte senza nemmeno esserne consapevoli. Si diventa aggressivi e questo non ha per forza a che fare con il gridare ed essere maleducati (anche se noto un aumento di questa tendenza, specialmente sui social), questa aggressività può passare attraverso diversi modi e, comunque, arriva anche se si utilizzano parole gentili.

Meditazione: un diverso approccio

Per questi motivi Osho ha sviluppato le meditazioni attive, che pratico in Salento da oltre 10 anni insieme ad un piccolo gruppo di ricercatori di verità, chiamati neo sannyasin. Quando ho iniziato non sapevo nemmeno chi fosse Osho. L’ho scoperto dopo mesi di pratica e perché mi sono chiesta chi avesse inventato quei metodi così catartici, delicati e potenti al tempo stesso. Le meditazioni da lui sviluppate sono meditazioni attive. Per me rappresentano uno strumento molto forte per la conoscenza interiore e la riconnessione con quella parte vera e autentica di noi stessi, che a volte sembra stia nascosta sotto veli e veli di nebbia.

Dinamica: la regina delle meditazioni attive

La regina delle meditazioni attive è la tanto temuta, odiata, amata ed efficace dinamica. Scherzosamente potrei dire che è una meditazione per coraggiosi. I motivi sono diversi. Si svolge la mattina presto, a digiuno, preferibilmente in un ambiente lontano dal centro abitato o in una sala insonorizzata.

L’energia del mattino è speciale, si sente la spinta di tutta la natura che si risveglia e cavalcando quest’onda di energia anche la meditazione è agevolata. Non a caso in India la puja viene eseguita all’alba e questo è l’orario in cui viene puntata la sveglia negli ashram e nelle scuole di yoga.

La meditazione dinamica è composta da vari stadi scanditi da una musica apposita fatta creare da Osho e suonata da musicisti meditatori. Si esegue ad occhi chiusi e le fasi sono 5:

  1. Respirazione caotica e veloci, senza ritmo e senza schemi. Questa fase è di accumulo dell’energia.
  2. Esplosione. Si può iniziare recitando fino a che tutto diventerà spontaneo. In questo spazio si è liberi di fare ciò che si vuole: saltare, cantare, urlare, rotolarsi per terra. Qualsiasi cosa purché non si faccia del male e se stessi e agli altri. Si diventa consapevolmente folli, sperimentando la totalità del proprio essere.
  3. Mantra Hu! Hu! Hu! Viene recitato mentre si salta con le braccia alzate sopra la testa. Quando si atterra con la pianta dei piedi, si lascia il suono salire nel primo chakra, il centro sessuale. È lo stadio del dare tutta la propria energia e sfinirsi nel farlo.
  4. STOP! Fermarsi improvvisamente e rimanere congelati nella propria posizione, consapevoli del movimento interno di energia. Si diventa semplicemente testimoni.
  5. Danza libera. Questo stadio è una sorta di rinascita, può salire in superficie un’energia rinnovata, fresca e gioiosa. È il momento di celebrare!

Credit Swaha. Meditazione dinamica

Dopo la meditazione dinamica, solitamente, se si è in gruppo si fa colazione tutti insieme, prima di separarsi per i resto della giornata. I cibi assumono anche un sapore diverso, nuovo. È importante poi ricavarsi del tempo per stare in tranquillità e lasciar metabilizzare. Dopo la meditazione si è più vulnerabili e sensibili.

Cose da sapere

La meditazione dinamica non può essere fatta da soli le prime volte. C’è bisogno di una persona che conosca a fondo la tecnica, e l’abbia praticata più volte. Durante la fase dell’esplosione può essere scioccante contattare la propria rabbia (che magari si era convinti di non avere) e la propria follia, la presenza di un facilitatore è importante. Dopo un po’ di esperienza si potrà praticare individualmente.

A questo proposito ho scritto un articolo sulle meditazioni attive

Non posso urlare o fare rumore, che faccio?

In casi simili si può praticare la versione alternativa della meditazione dinamica, in silenzio, puntando sui movimenti del corpo invece che sui suoni.

Benefici

Anche i meditatori si arrabbiano! Nel mondo della New Age si tende a giudicare la rabbia come qualcosa di errato, da reprimere. La rabbia è, invece, pura energia primordiale che ha solo bisogno di trovare un suo canale d’espressione per uscire senza fare del male a noi stessi e agli altri. Altrimenti trova delle vie sotterranee e subdole. Esprimere la propria rabbia, o le proprie emozioni, durante la meditazione dinamica, in uno spazio protetto, è una possibilità interessante e preziosa per conoscersi in un modo diverso.

Che succede quando un meditatore si sente arrabbiato? Prenota la sala per fare una meditazione dinamica oppure ci sono altri piccoli trucchi, da fare in più. 🙂

Piccoli trucchi quotidiani per canalizzare la rabbia, o energia in eccesso, con la consapevolezza di quello che si sta facendo

  • Camminare per un’ora.
  • Fare cyclette.
  • Andare a correre.
  • Prendere a pugni un cuscino.
  • Cantare a squarciagola.
  • Danzare liberamente.
  • Comprarsi un pungiball e prenderlo a pugni!
  • Fare pittura catartica.

Hai un tuo modo speciale per canalizzare l’energia in eccesso?

Credit Josh Felise, Unsplash

Alla prossima!

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Sara

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Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

4 Risposte

  1. Make up addicted ha detto:

    Non ho mai provato la meditazione ma potrebbe farmi molto bene

  2. Raffi ha detto:

    Non so molto di meditazione. Anzi, devo dire che ne so davvero pochissimo. Per canalizzare la mia energia un tempo correvo ed ero molto felice. Oggi vado a camminare, ma non è la stessa cosa. Devo trovare qualcosa che torni a darmi gioia come il running.

  3. Francesco ha detto:

    Ciao Sara,
    Posso chiederti se pratichi meditazioni attive di gruppo qui in Salento? E’ da tempo che cerco qualcuno che possa insegnarmi, sento di averne veramente bisogno
    Grazie

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