La sinagoga Slat Al Azama a Marrakech

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La sinagoga Slat Al Azama a Marrakech è situata nel cuore del quartiere ebraico, chiamato Mellah.

È il luogo di culto per i fedeli ebraici che vivono in città e che, in passato, parliamo del 500, sono stati costretti a confinati nel loro quartiere. Si accede alla Mellah da Place des Ferblantiers, la Piazza dei Lattonieri, ma potete chiedere anche di Hay Essalam.

Come raggiungere la Sinagoga di Slat Al Azama a Marrakech

Ci sono arrivata dal mio alberghetto (questo lo tengo segreto, per privacy, perchè ci vado spesso) in piazza Jemaa El Fna, infilandomi nel Riad Zitoun Lakdim (zitoun significa oliva) e camminando dritta (costeggiando anche l’Henna Art Cafè, un posticino turistico molto carino in cui pranzare, ma che sostiene la comunità locale).

Cammina cammina sono arrivata in Place des Ferblanier, spaziosa e curata, con i negozietti di souvenirs e il celebre negozio di spezie super instagrammato. A caratteri colorati, sul muro, noterete Love Morocco e la foto stile pop art del Re. Alla destra una porta. Infilandosi per quella porta si finisce in una sorta di mondo parallelo e ovattato, dove è facile sentirsi storditi da fragranze ammalianti.

Si tratta del mercato delle spezie. (Prestate attenzione però, nella confusione è possibile venire borseggiati). Non ho avvertito pericoli, ma secondo i locals non è un luogo sicurissimo, quindi mi fido della gente del luogo. Infatti, alla fine, ci sono andata accompagnata.

La sinagoga Slat Al Azama a Marrakech

In una zona, fortunatamente, poco battuta dal turismo di massa, tra i lenti vicoli semi deserti, svetta delicata la sinagoga di Marrakech. All’ingresso un uomo gentile vi accoglierà, c’è un biglietto da pagare: a gennaio 2020 solo 10 dhiram, meno di 1 euro mentre scrivo questo articolo.

La sinagoga si presenta come un riad dallo stile andaluso: un piccolo e delizioso giardino al centro e diversi spazi che si srotolano intorno.

Un luogo in cui prendere respiro dal caos della vibrante città rossa. Si può accedere alla stanza di preghiera, in stile sefardita (sefarditi erano gli ebrei che hanno abitato la penisola iberica) e al piccolo museo, dove non mancano le foto che ripercorrono i sentieri del passato e degli ebrei berberi che hanno vissuto a Marrakech.

In una piccola stanza è possibile guardare anche un documentario.

Nelle vicinanze

Nei pressi della sinagoga si trovano Palazzo El Bahia (su instagram troverai delle foto nella sezione in evidenza del Marocco) e il Cimitero Ebraico che meritano, senza alcun dubbi, una visita lenta.

Ne parlerò presto su drinkfromlife. 🙂

Alla prossima puntata!

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Sara Chandana

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

2 Risposte

  1. marina lo blundo ha detto:

    Mi sono avventurata nella Mellah, ma devo dire che quello è stato l’unico luogo di Marrakech in cui non mi sono sentita al sicuro. Perciò a malincuore ne sono uscita e non sono arrivata fino alla sinagoga. Davvero un peccato. Ho riconosciuto nella tua foto la bottega con la scritta Love di Place des Ferblantiers.

  2. Cristina ha detto:

    Le sinagoghe sono posti molto particolari. Purtroppo mentalmente le ricollego sempre a cose del passato e non le visito spesso anche se ho un’amica ebrea che mi fa sempre vedere le cose da un altro punto di vista

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