Impressioni di settembre

Settembre, c’è chi sarà d’accordo e chi meno, è un po’ come Capodanno: tempo di nuovi propositi, progetti e inizi frizzanti. Cicli che si chiudono. L’estate lentamente scivola via, portandosi dietro ricordi, alcuni destinati a sbiadirsi mentre, altri, a restare impressi nel cuore.

Credit Jen Theodore
Sono stata quasi sempre in Salento, a parte una ventina circa di giorni in Marocco, per via di un progetto a cui tengo molto. Ho avuto l’opportunità di collaborare con strutture che sostengono la comunità locale e di visitare luoghi incantevoli, come il deserto di Agafay (ti suggerisco di visitare tutta la sezione Marocco nel blog, per approfondire).
E di tornare nella cittadina in cui vive la mia famiglia adottiva berbera, trascorrendo del tempo lì, conoscendo i loro ritmi, mangiando tutti nello stesso piatto, dormendo su un letto per terra, incantandomi di fronte al giardino organico creato in terrazza dalla mamma di casa.
Ho vissuto il caldo bollente di Marrakesh e il mio piccolo hotel (quello delle ultime due notti, dove mi appoggio in ogni viaggio, non il riad da sogno dei post precedenti) era diventato un incubo, con la camera minuscola e nemmeno un filo d’aria a rinfrescarmi nella notte. Alcuni giorni tutto era foschia e calore e il cemento di piazza Jemaa El Fna sputava fuoco.
La Koutoubia, moschea principale, svettava impavida, sembrava che nulla la toccasse e probabilmente era davvero così.
Poi sono tornata in Italia. Un viaggio della speranza per arrivare in Salento, nella mia Galatina, (all’andata era stato anche peggio) 10 giorni di quarantena e tampone e di nuovo libera. Sono seguite grandi abbuffate in famiglia allargata, con i parenti scesi dalle Marche, le riunioni delle feste. Pochissimo mare perché faceva troppo caldo anche solo per infilarmi in macchina e fare 30 minuti di traffico, o più, per arrivare. Mi passa la voglia solo a pensarci, l’overtourism che si è riversato negli ultimi anni sta distruggendo tutto. Questa terra non è preparata a ricevere così tanta gente in periodi così brevi. Noi locali siamo, in molti casi, sfiniti. Ne riparleremo.

Credit @manasvita
Voglio, invece, parlarvi di cose futili, distrazioni, libri, giochi, perché nella vita abbiamo bisogno anche di questo, per prenderci poco sul serio.
Ho comprato 3 e-book (scritti da influencers), di cui uno carino, un altro lasciato a metà e quello che mi sembra più interessante (che avevo comprato con l’idea di leggerlo in Marocco, ma poi ero troppo presa dalla vita) ancora da iniziare. Non lo so, penso che siano tempi duri per gli scrittori.
Mi sono dilettata in sedute di tarocchi di Marsiglia e oracoli, spesso nel cuore della notte, con la mia amica M. che ha un talento naturale in questo, ed è stata la buona occasione per ricominciare a studiare il mio mazzo. Sto facendo progressi.
In tutto questo ho ricominciato anche a giocare online a solitario: la Sara degli anni ’90 è venuta fuori. Una partita, magari con musica chill out di sottofondo, può diventare una pulizia mentale, un modo leggero per staccare dai pensieri ripetitivi. Devo dire che sono piuttosto arrugginita, ma ho riscoperto vari giochi, in cui mi sono cimentata: tra quelli che preferisco ci sono, senza dubbio, solitario classico e mahjong, è stato divertente risvegliare la mia ragazza interiore. 🙂
- Solitaire
- Mahjong
Il Solitario è un gioco che risale al 1700, era molto popolare in Germania, Francia, Svezia e Russia. Il nome originale era Patience, pazienza. Può, infatti, essere utilizzato come strumento di consapevolezza per allenare la pazienza, così come la lettura del tarocchi può sviluppare l’intuito.
A proposito di Tarocchi, anni fa, ho partecipato ad una sessione di Costellazioni Familiari con i Tarocchi di Marsiglia. Era tenuta da una donna brasiliana che aveva studiato con Alejandro Jodorowsky, drammaturgo, regista, scrittore, artista a tutto tondo. In quell’occasione studiammo gli Arcani Maggiori e lavorammo, in gruppo, sulla carta del Mondo. Fu molto forte e si sciolsero nodi importanti della mia vita. Le costellazioni familiari possono essere un ottimo strumento per la conoscenza di noi stessi.
Hai mai vissuto un’esperienza simile? Se ti va puoi raccontarmelo nei commenti o anche in privato. Scrivimi una mail a drinkfromlife@gmail.com oppure un dm su instagram @drinkfromlifetravels (però la mail è più sicuro che io la legga).
Alla prossima puntata con drinkfromlife!
xxx
Sara
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