La mia vita in Salento
Finalmente ho terminato questo post che avevo in bozza da qualche giorno…
Anni fa avevo un blog abbastanza letto, raccontavo la mia vita, scrigno di sogni e momenti quotidiani. Poi ho sentito di approfondire l’argomento dei viaggi, così ho aperto drinkfromlife per raccontare le mie avventure in modo diverso. Ma, pur amando fortemente questo progetto libero, ho sempre sentito la mancanza del mio vecchio blog, della rete di blogger di cui faceva parte. Alcune sono diventate influencer famose, nemmeno si ricorderanno di me, altre hanno chiuso i loro diari online (perché al tempo questo erano per molte di noi). Con diverse di quelle persone sono rimasta in contatto e abbiamo continuato a seguirci sui vari social, aggiornandoci di tanto in tanto riguardo le reciproche vite. Rimane una sorta di complicità e affetto, nonostante gli anni e le distanze.
Con un paio siamo diventate amiche.
Ma stamattina mi sono detta: Perché non riprendere ciò che avevo lasciato, con una nuova consapevolezza? Senza la pretesa che lo leggano chissà quante persone, solo per il gusto di condividere, come facevo un tempo. Eccomi quindi a raccontare la mia vita in Salento, tra un viaggio e l’altro. Dopotutto, e ovviamente la pandemia ha inciso nel prolungamento della scelta, non sto viaggiando come un tempo. Prima, inoltre, eravamo in pochi a partire, raccontare online di questi viaggi incredibili, intrapresi anche con pochi soldi. Volevamo mostrare un punto di vista diverso, un’altra possibilità.
Poi, con l’avvento dei social e dei viaggi low cost tutto questo è stato sdoganato. Sono nati prima i travel blogger, poi i travel influencer. Adesso chiunque documenta i suoi spostamenti ed offre consigli spassionati, anche senza necessariamente dare un taglio professionale. Le cose cambiano, si evolvono, a volte in bene, altre meno, ma non è questo il punto. Mi è sempre piaciuto condividere e continuerò a farlo, amo la tecnologia e mi avvalgo quindi di alcuni strumenti che essa mi offre. Ma sento, e non sono l’unica, che per alcuni di noi va bene continuare a condividere anche in modo, forse, un po’ retro.
Eccomi qui a raccontare, oltre ai viaggi, la mia vita in Salento. Esattamente come un diario online.
A dir la verità la mia vita si snoda tra Salento e Marocco. Da qualche anno faccio su e giù, per svariati motivi. La casa, al momento, è in Salento, ma non escludo la possibilità che nella vita tutto cambi e un domani… chissà. Dopotutto, quando ho aperto il blog, scrivevo prevalentemente di Europa e India del mio cuore. Nemmeno l’India è nel cassetto. Semplicemente ho deciso di dare un assetto diverso alla mia vita perché mi ero stancata di viaggiare con pochi soldi, sottoponendo il mio corpo e ritmi estenuanti. Quelle rinunce che prima amavo, hanno iniziato a pesarmi. I soldi non devono essere un limite al viaggio, si può fare con pochi, ci sono tanti trucchi, ed io ne sono la testimonianza. Crescendo ho semplicemente sentito il bisogno di un upgrade, sempre restando nella moderazione e sobrietà.
Mi sono fermata anche di più in Salento, rispetto al passato, perché ho ripreso un percorso di consapevolezza che avevo lasciato agli albori (pur restando in campo olistico). Sto frequentando, da qualche anno, una scuola molto bella ed interessante che, attraverso vari corsi, mi permette di collegare diversi pezzettini del puzzle ed aggiungerne quello mancante. Proprio quello che “andavo cercando” ovunque, tuffandomi in mille esperienze, esperienze spirituali, sciamaniche, viaggiando tantissimo. Così ho imparato a discernere, facendo esperienza. Fortunatamente ci sono anche altri modi per crescere, che impediscono di perdere tempo, e questo percorso, che mi ha momentaneamente “fermata” me lo ha insegnato.
Ho semplicemente viaggiato in modo diverso 🙂
Riguardo al vivere in Salento: sembra meraviglioso per chi arriva in vacanza. Sicuramente il territorio pugliese ha del potenziale enorme, una storia importante alle spalle. Non mancano cultura e arte, buon cibo ed un mare che rigenera l’anima. Tuttavia, noi che qui ci siamo rimasti, che non ce ne siamo mai andati veramente, conosciamo altre dinamiche, quello che c’è oltre la superficie. Mi sento di parlare al plurale perché mi confronto giornalmente con varie persone. Credo anche sia facile guardare da fuori alla mia terra e dire cosa vada sistemato. Ma manca un pezzo. Vivendo in un contesto si conoscono anche le ferite, le dinamiche bloccanti. Così come gli sforzi immani che ci sono, svolti da parte di chi si è sempre attivato in modo silenzioso e non ha bisogno, o voglia, di riconoscimenti. Il Salento è anche una terra che assorbe e può lasciarti senza forze, se non impari a viverci in equilibrio. Se non ricrei le tue oasi di ricarica.
Il deserto sembra culla del niente, invece è vivo e vibrante. La mia terra ha così tanto in comune con il deserto, sarà per questo che, nel mio piccolo, mi trovo così bene quando sono a contatto con il popolo Amazigh. Beh che dire… sono passata da un argomento all’altro, forse. Ma avevo bisogno di scrivere questo post sul mio sito.
Grazie di aver letto fino a qui, grazie a chi mi scrive quando un articolo ha risuonato, quando una guida è stata d’aiuto. Perché il feedback è molto importante per continuare con questo progetto indipendente, fa parte del carico carburante.
Alla prossima puntata con drinkfromlife,
Sara