Viaggiare con il Servizio Volontario Europeo e nel mondo: la storia di Mariangela

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    Mariangela durante il Servizio Volontario Europeo
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Mariangela durante il Servizio Volontario Europeo

Ogni essere umano, come un libro prezioso, contiene una storia di vita importante composta da varie sfaccettature e cicli di rinascite. Viviamo molteplici vite in una, perchè non condividerle? Ho intervistato per voi Mariangela, una viaggiatrice curiosa e rispettosa, che ci racconta le sue esperienze in giro per il mondo. Tra queste spicca il Servizio Volontario Europeo. Magari a qualcuno viene voglia di fare questa esperienza. Buona lettura!

Ciao benvenuta! Sono molto felice di ospitarti qui sulle pagine di drinkfromlife. Noi due ci conosciamo già, ma hai voglia di raccontare, a lettori e lettrici, chi sei e da dove vieni?

Ciao Sara! Mi chiamo Mariangela e sono nata a Manduria, in Puglia. Adesso mi trovo a Galatina, ma di solito sono in giro e non ho un posto fisso dove vivo di solito. A volte un po’ mi manca avere un armadio ad esempio!

Capisco, anche per me era lo stesso fino a un anno fa. 🙂 E di cosa ti occupi?

Sto facendo un dottorato in diritto internazionale. Mi occupo di salute e di diritti delle donne.

Sarebbe molto interessante approfondire l’argomento, in separata sede. Passando al nostro argomento preferito: tu hai diversi viaggi, in solitaria, alle spalle. Ti andrebbe di raccontarci il primo?

Il primo è stato in Spagna a 23 anni. Mi trovavo a Valencia per fare l’Erasmus e ho approfittato dei mesi estivi per visitarla tutta. Ho prenotato un passaggio con blabla car per Granada. All’epoca blabla car era un servizio che funzionava molto bene, costava poco e non richiedeva tanto sforzo. Mi sono spostata sempre così, ascoltando le storie delle persone durante i tragitti, e facendomi un po’ trascinare ed ispirare da loro.
Non avevo una meta fissa! Ho viaggiato quasi per due mesi. Il posto che mi è rimasto più nel cuore è Cadice, perché sono stata ospite da alcuni studenti Erasmus messicani che avevo conosciuto in Marocco qualche mese prima. È stato un viaggio molto bello, in cui ho capito che potevo fidarmi di me stessa.

Si sente che ti è rimasto nel cuore, lasciandoti questo grande insegnamento. Se tutti imparassimo a fidarci veramente di noi stessi il mondo sarebbe un posto molto diverso. E quale meta ti ha colpito e lasciato di più?

Tra tutte quelle che ho visitato fino ad ora penso lo Sri Lanka. Forse perché era davvero la prima volta che mi spingevo tanto in là da sola in un viaggio per tanto tempo! Oltre a questo penso mi sia rimasto molto nel cuore il fatto che abbia conosciuto delle persone speciali. Quando ero li mi sono ammalata e sono finita in ospedale, e una famiglia mi ha accolta come una figlia. Ho imparato moltissime cose anche dal punto di vista spirituale, era davvero un mondo tutto nuovo che somigliava un po’ a quello che avevo immaginato.

Ho nuotato con gli squali, ho visto le balene e ho scalato una montagna. Ho superato molti dei miei limiti.

Durante il Servizio Volontario Europeo!

Quante esperienze interessanti, devo ammettere che sono rimasta molto colpita dagli squali e dalle balene. 🙂 Sei stata un anno in Polonia: raccontaci un po’ di questa esperienza.

È stata un’esperienza molto speciale, perché se sono al punto in cui sono ora è soprattutto grazie a quel periodo. Sono partita perché avevo voglia di scappare dal posto e dalla situazione in cui mi trovavo, in più avevo voglia di conoscere me stessa ancora. Quando viaggi si toccano delle corde che è difficile vedere nella quotidianità. All’inizio è stato difficile, perché mi trovavo a vivere in un bosco di un piccolo paese in cui nessuno parlava inglese. Faceva freddissimo e io non ero ben attrezzata.

Dopo un mese però ho iniziato ad amare quel posto, ogni giorno facevo lunghe passeggiate in bici tra boschi e laghi, mi fermavo a comprare il
pane fresco dal fornaio e lo mangiavo in mezzo agli alberi. Anche qui ho conosciuto tantissime persone, ho imparato un po’ di polacco e un po’ di turco, ma soprattutto ho capito cosa volevo fare nella mia vita. Ho messo una scala di valori che adesso mi aiuta a seguire il mio percorso in maniera più consapevole.

Sei andata in Polonia con il Servizio Volontario Europeo (al tempo Servizio Civile): come funziona?

Per partecipare bisogna avere meno di 30 anni. Basta andare sul sito dell’European Voluntary Services e compilare il form di iscrizione. Ovviamente non c’è nessun obbligo poi di partire, ma le organizzazioni continueranno a mandare e-mail di invito finché non si sceglie un progetto. Si possono scegliere progetti anche in autonomia, magari in uno Stato che si vorrebbe visitare da tempo. Io mi sono lasciata scegliere perché avevo davvero fretta di partire, e ho lavorato come insegnante di inglese in una scuola elementare.

Funziona che l’organizzazione ospitante ti invia un contrattino una volta che ci si è messi d’accordo via mail.
Di solito fa da intermediario anche un’organizzazione del proprio Stato, che viene assegnata sempre tramite la procedura. I costi del viaggio di andata e ritorno vengono poi rimborsati. Vitto e alloggio sono gratuiti, in più ogni volontario riceve un piccolo stipendio (che comunque basta per vivere nel posto in cui ci si trova). Si lavora tutti i giorni tranne nei weekend e si viene invitati a tutti gli eventi del posto.

Magari c’è qualcuno interessato. Sono sempre più curiosa: in Polonia, durante il Servizio Volontario Europeo, vivevi da sola o con altre persone? Cosa mangiavi?

Vivevo in una casetta molto caratteristica insieme a una ragazza greca e due ragazze turche. C’era anche un’altra casetta vicino alla nostra, in cui vivevano due volontari spagnoli e tre altre turchi. È stato molto interessante conoscere la cultura turca, soprattutto vivendoci in casa. Spesso mangiavamo tutti insieme, anche prodotti che loro si facevano inviare dalla Grecia o dalla Turchia. Molte volte però preferivo mangiare da sola con i miei ritmi e i miei tempi. Mi piaceva molto andare a fare la spesa dopo il lavoro e scegliere cosa preparare la sera. Ho imparato a cucinare qualcosa di Polacco, soprattutto le zuppe per riscaldarmi!

E dopo questi racconti interessanti: un messaggio per chi legge la tua intervista?

Anche se adesso è un po’ complicato, penso che si dovrebbero fare quante più esperienze possibili finché è possibile (come EVS). Il tempo che si passa in situazioni in cui siamo fuori dagli schemi a cui siamo abituati è un tempo prezioso per conoscere meglio noi stessi e il mondo.

Grazie di cuore per averci portati in viaggi nel tuo mondo. Lasciaci pure i tuoi riferimenti 🙂

Come riferimento lascio i miei contatti Instagram: my.world.vibes e dipintichepassione

A presto!

Ancora grazie a Mariangela per averci raccontato la sua esperienza durante il Servizio Volontario Europeo: condividere arricchisce anche chi riceve le informazioni.

Alla prossima puntata con drinkfromlife!

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Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

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