Un anno dopo: come sono cambiata e come sto cambiando
Un anno dopo.
Parecchi mesi fa circa scrivevo un post colmo di speranza riguardo la pandemia, quando ci ripenso ancora sorrido come potrebbe fare teneramente una madre dinanzi all’ingenuità di una figlia che deve ancora apprendere alcune lezioni dalla vita. Credevamo che tutto si sarebbe esaurito nel giro di pochi mesi. E che fosse, addirittura, un lusso poter lavorare e studiare da casa, ma non avevamo messo in conto l’impatto di tutto questo, a lungo andare. Ciò che per qualcuno è un lusso per altri diventa una condanna.
Non sono diventata negativa, nel frattempo, ma più realista e meno ingenua nell’interpretazione delle cose. Non pretendo di avere la risposta pronta dinanzi ai cambiamenti che vedo, perchè non so che notizia sconvolgente ci daranno al tg il giorno successivo.
Un anno dopo: pro e contro e soluzioni
Osservando l’impatto che la pandemia ha avuto nella mia vita, so di trovarmi in una situazione privilegiata. Non vivo in un paese in guerra, sotto i bombardamenti e già questo è un motivo di essere grata al mattino. Ho sempre cibo, in abbondanza, e un tetto solido sopra la mia testa, la mia famiglia a pochi metri. Ho perso tante opportunità lavorative perchè il lavoro, nel settore dei viaggi e quindi della scrittura di viaggio, è diminuito. Non ho potuto realizzare i miei progetti di vita o i viaggi che avevo in programma, come il Marocco.
Fortunatamente mi sono sempre occupata di viaggi consapevoli, a 360°, tenendo conto anche di quel percorso interiore a cui dedico la maggior parte delle attenzioni (e anche se non lo facessi si compierebbe comunque) e prendendomi cura delle persona intorno (che me lo chiedono e permettono), quando ho energia e tempo per farlo.
Ho deciso di vivere il lunghissimo e prolungato lockdown come un’oppotunità e il più profondo dei viaggi interiori. E di utilizzare tutto il tempo in più che ho a disposizione per fare quello che mi piace: meditare, studiare, frequentare corsi online, condividere sessioni di meditazione con amiche e consoscenti, scrivere, leggere, cucinare.
L’unico neo è che sono attività statiche e di contro mi sono mossa pochissimo. Un po’ per via delle numerose restrizioni. Un po’ perchè mi sono sentita pigra davanti al meteo piovoso e umido. Se c’è un lato sul quale sto lavorando sono quei dolcissimi chiletti in più che si sono accumulati negli ultimi mesi. 🙂
Se questo non costituisce un problema dal punto di vista dell’accettazione di me stessa, perchè adoro le forme morbide e rotonde e mi sento pienamente a mio agio con esse, non voglio trascurare tutto questo per questioni salute psicofisica. Uno degli obiettivi di questo periodo è, quindi, quello di prendermi maggiormente cura del corpo, come scrigno dell’anima, per sentirmi pienamente in armonia con me stessa.
Dalla prossima settimana il focus sarà proprio questo, oltre allo studio: considerare di più il corpo come il tempio dell’anima.
Idee
Inizierò a sperimentare un protocollo di mindful eating, un approccio meditativo al cibo, fluido e consapevole. Che non ti dice cosa mangiare o meno, ma porta ad una maggiore sensibilità dei confronti dell’approccio del corpo al cibo. Un protocollo di cui riparleremo in futuro.
Riguardo al passato sono molto più attenta a ciò che introduco nel mio corpo, in relazione alla mia sensibilità e al mio percorso interiore: ho un’alimentazione vegetariana dal 2009 circa, prediligo i prodotti sani, locali, poco elaborati e cerco di non sprecare e non essere consumista nella spesa che faccio.
Inoltre, continuerò con le lunghe e distensive camminate, nella natura del Salento, (ora sono questi i miei viaggi) che allenano il corpo e lo scaricano dalle tensioni. Cercherò di essere meno pigra quando il tempo è sfavorevole. E, andando un pochino oltre una mia personale resistenza mentale, mi ripropongo di eliminare i dolci (sostituendoli con la frutta) per 6 giorni a settimana e utilizzare una calcolatrice del peso, uno strumento dal quale mi sono tenuta sempre alla larga. 🙂
In passato, da ragazzina, ho avuto un rapporto travagliato con la bilancia e il cibo, mi pesavo ogni giorno e contavo le calorie di tutto ciò che mangiavo, facevo tanta attività fisica e mi presentavo sempre in modo impeccabile. Crescendo e avvicinandomi alla spiritualità ho iniziato ad amarmi per quella che sono e ho iniziato a rilassarmi da questo punto di vista, ma direi che l’equilibrio sta nel mezzo e, adesso, sento l’esigenza di seguire un nuovo sentiero in questo senso. E desidero integrare maggiormente la ragazza di un tempo con la donna che sono adesso.
Quest’integrazione passerà per diverse tematiche, tenendo fede a quell’approccio olistico che tanto amo. Vi terrò aggiornati, magari un anno dopo questo faremo insieme il punto della situazione!
Alla prossima puntata con drinkfromlife!
xxx
Sara Chandana