La Tara Verde del buddismo tibetano | Un salto a casa del Dalai Lama

Tara Verde

 

Tra le svariate divinità tantriche nel Buddismo Tibetano la più celebre nel mondo occidentale è forse la Tara Verde. Il significato del nome Tara è Stella, Liberatrice, Salvatrice. In tibetano si chiama Dolma. Tara rappresenta il principio femminino della Grande Madre Cosmica.

Ho deciso di dedicare un articolo alla Tara Verde perché mi sento molto connessa con questo archetipo e amo recitare il suo mantra. Ma soprattutto per condividere quel poco – l’essenziale – che so di lei a chi non la conosce.

In Himachal Pradesh, a casa del Dalai Lama

McLeodGanj è una cittadina di 11.000 abitanti in India del Nord dove vive una colonia tibetana in esilio. Qui c’è la casa del Dalai Lama esiliato dal suo amato Tibet (se ami il cinema potrebbe interessarti il film Kundun). Con tutte le sue contraddizioni l’India è una grande mamma che accoglie tutte le religioni e filosofie.

Panorama a McLeod Ganj

Poi entrano in campo giochi egoici degli uomini – perché esseri umani siamo – ma per me già sapere che il sommo rappresentante del Buddismo Tibetano viva in un Paese in cui la religione predominante è induista è già un passo enorme. Sono stata a McLeod Ganj due volte, in due viaggi diversi. La prima avevo veramente poco tempo a disposizione ed è stata più una toccata e fuga, la seconda io e G., compagno di viaggio, abbiamo deciso di fermarci di più. Amo questa parte dell’India dove il caos e il rumore sono ovattati e sembra di stare in Tibet.

Monaci al tramonto, all’esterno del tempio principale

Monaci tibetani sorridenti camminano per le strade avvolti nelle loro tuniche color vino, per strada ci sono i venditori di momos con i loro minuscoli baracchini – ravioli fritti o al vapore di tradizione tibetana – ci sono bellissimi templi con le loro divinità e soprattutto è situato il Namgyal Monastery, meglio conosciuto come il Tempio del Dalai Lama, con la sua casa annessa.

A McLeod Ganj la vista sulle montagne toglie il fiato e centinaia di farfalle volano leggere nella valle. Sembra la porta del Paradiso o un luogo prossimo ad esso. Il tempio principale è molto grande, si accede superando i controlli della gentilissima polizia. Dopo qualche giorno era già in confidenza con noi e ci sequestrava bonariamente accendini e coltellini svizzeri per poi ridarceli all’uscita.

La bellezza dell’Himachal Pradesh

Qui abbiamo assistito, nel pomeriggio, a fortissime cerimonie di tantrismo tibetano. Nella sala centrale c’è un bellissimo Buddha dorato dal sorriso compassionevole, protagonista anche di numerose fotografie da parte in turisti indiani. Ah, la tecnologia! Ma anche questo fa parte del gioco cosmico.

Il grande Buddha Dorato

Ascoltare i monaci intonare i mantra con le loro voci cavernose, mantra che salivano al cielo e massaggiavano anche il corpo – o almeno questa era la sensazione – le loro musiche assordanti con i loro strumenti tipici. Guardare i movimenti ipnotizzanti delle loro mani che custodivano rispettivamente una campanella e una conchiglia, tutto questo mi faceva sentire in pace.

Uscendo dal tempio si prende il prasad, una piccola benedizione in cibo che può essere una poltiglia dolce granulosa o una caramellina bianca di zucchero, e si può accedere ad altre aree.

Prasad. Foto un po’ sfocata, d’altri tempi

Ci sono le ruote di preghiera e spingerle equivale a recitare il mantra inciso sopra all’ennesima potenza. La mia preferita era la sala silenziosa dove c’è la grande statua della Tara Verde. È così grande e di forte impatto che ogni volta mi toccava molto.

Non si può fotografare e forse anche questo induce maggiormente alla meditazione.

La Tara Verde

La Tara Verde è una divinità medicina che si invoca per chiedere aiuto e protezione. Ha 21 emanazioni diverse ed entrando nella sala, prima di incontrarla si fa la loro conoscenza. Il mantra che la invoca è Om Tare Tuttare Ture Soha che significa approssimativamente:

Om, Liberatrice che elimini ogni paura e che concedi ogni successo, possano le tue benedizioni radicarsi nel nostro cuore.

Tara Verde

La leggenda

Una leggenda afferma che Tara sia emersa da un lago di lacrime sgorgate da Avalokitesvara, il Bodhisattva (colui che percorre la via per diventare un Buddha secondo lo storico Paul Williams) della Compassione. Avalokita piangeva di compassione verso tutti gli esseri viventi che versavano in condizioni pietose, desiderando la loro Salvezza. Dalle sue lacrime nacque un incantevole fiore di loto e quando il fiore sbocciò, dal suo centro, apparve la Tara Verde, sua moglie.

 

La sua nascita cosmica segna anche il momento della sua emanazione: istantaneamente ha iniziato a proteggere il mondo. Tara manifesta la Madre Cosmica, il Vuoto che permea il dualismo. Quando il dualismo è trasceso c’è consapevolezza, Risveglio, Illuminazione. Ogni volta che diciamo: bene – male, bello – brutto,buono – cattivo siamo nel dualismo e nel giudizio. La Via della Liberazione è trascendere il dualismo.

Al di là delle idee, di ciò che è giusto o sbagliato c’è un luogo. Incontriamoci lì. Rumi

Il movimento femminista nel buddismo tibetano

Un’altra leggenda afferma che Yeshe Dawa, la Luna della Consapevolezza Primordiale, venne avvicinata da alcuni monaci che le suggerirono di rinascere uomo per raggiungere il Nirvana. Yeshe Dawa affermò qualcosa di simile a:

Essere donna è una barriera al raggiungimento dell’Illuminazione solo per gli ottusi che non si sono ancora illuminati! Rinascerò donna fino a quando non terminerà il ciclo del Samsara!

E così accadde. Dopo milioni di anni arrivò l’illuminazione e la manifestazione di Yeshe Dawa divenne Tara. Fino ad allora l’illuminazione era diffusa soprattutto tra gli uomini ma grazie a Y. D. le cose iniziarono a cambiare. Si dice anche che la Dea sia la manifestazione degli atti liberatori di tutti i Buddha. Di origini indiane, è amata in tutto il mondo. La trovo anche molto rilassante. Non tutti sanno che Tara era una Dea del pantheon induista, un archetipo del femminino come Saraswati, Lakshimi, Shakti e Parvati. Fu riscoperta dal Buddismo e da allora diventò una divinità amata e venerata.

Meditare con il mantra de La Tara Verde

Amo meditare con il mantra Om Tare Tuttare Ture Soha. (Ti consiglio anche una intensa versione di Deva Premal). Si può sgranare il mala, perlina dopo perlina e recitarlo oppure ascoltare semplicemente la versione musicata a occhi chiusi, stesi sul letto in posizione rilassata. È una meditazione semplice ma anche molto potente.

Om Tare Tuttare Ture Soha

Libertà al Tibet! Free Tibet!

Se ti piacciono i luoghi meditativi potrebbe interessarti questo post Rocaviva, un percorso iniziatico nel labirinto magico

Alla prossima puntata con drinkfromlife!

Sara Chandana

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

15 Risposte

  1. Vittoria ha detto:

    Fascino. Così descriverei il buddismo. Vorrei scoprirne di più e questo articolo è stato davvero utile. Grazie!

    • Sara Chandana ha detto:

      Ciao Vittoria, sono affascinata dal buddismo fin dall’adolescenza e forse anche prima. Il buddismo tibetano in particolare è per me un mondo quasi sconosciuto nel quale vorrei addentrarmi, è sciamanesimo allo stato puro.

  2. Valentina ha detto:

    Anche io sono molto affascinata dal buddismo, mi piacerebbe approfondire l’argomento!! E, neanche a dirlo, mi piacerebbe tantissimo fare un viaggio in India!! 🙂

  3. Simona ha detto:

    Una fusione di culture che non immaginavo. L’India è davvero un luogo ospitale in tutti i sensi! Sai, ho letto tutto d’un fiato questo articolo, dettagli meravigliosi su cultura, tradizione e leggende che non conosco bene. Sono arrivata alla fine e mi sono chiesta: ma è già finito? Non so come ci riesci ma rendi tutto tremendamente affascinante!

  4. Paola ha detto:

    Interessante leggere di un viaggio così introspettivo e scoprire la parte femminista del buddismo!

  5. Chiara ha detto:

    Una realtà che conosco poco o per niente. Traspare proprio la tua forze devozione e passione per questa cultura. Brava, hai fatto dei viaggi stupendi e ricchi di significato

  6. Federica ha detto:

    Bellissimo articolo!
    Sarei curiosa di visitare questi luoghi.. sembra davvero un’esperienza emozionante..
    L’India mi affascina, ma per il momento non sono ancora riuscita ad organizzarmi 🙁

  7. Anna ha detto:

    Bello bello questo post, l india emana un fascino irresistibile. È stato interessante leggere la storia del tantra. Il buddhismo mi ha sempre attirato, fin dalle pagine di Hesse. Grazie, ho imparato molto con questo articolo

  8. Rocio Novarino ha detto:

    Sono troppo affascinata dalla cultura buddista e sogno anch’io un viaggio simile dove potermi avvicinare il più possibile al Dalai Lama….mi vengono i brividi al solo pensarci!

  9. vagabondele ha detto:

    non è molto che mi sono avvicinata a questa filosofia dii vita e da poco pratico sia la meditazione che gli esercizi yoga. Spero con tutto il cuore di poter un giorno raggiungere l’India e di poter provare la vita in un Āśrama!

  10. luciano ha detto:

    Essere donna (Femmina) é una barriera al raggiungimento dell’illuminazione!! Che idiozia!! Se la gente osservasse di più la natura animale, scoprirebbe il vero valore del lato femminile che non ha niente da invidiare al lato maschile. Due ruoli totalmente diversi, forza mentale. intelligenza , impegno in qualsiasi ruolo, per me siete la forza che trascina l’essere umano e il tutto. Sia ben chiaro, parlo da maschio in tutti i sensi. SIETE FORTI IN TUTTO. Saluti da un ex viaggiatore. Namasté. PS, scusate a piace il termine maschio e femmina.

    • Sara ha detto:

      …Solo per gli ottusi 🙂
      L’universo, il mondo hanno bisogno di entrambe le energie, altrimenti c’è solo squilibrio.
      Grazie di cuore Luciano per il tuo commento, un caro saluto. Namaste.

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