Viaggi lenti: perché prendersi il tempo di osservare è rivoluzionario

Viaggi Lenti. Viviamo in un periodo storico in cui tutto è diventato eccessivamente rapido: i trasporti (non in Salento…) le comunicazioni, persino i nostri pensieri. Anche i viaggi hanno iniziato a seguire questa frenesia: viaggi intercontinentali con itinerari compressi, decine di tappe in pochi giorni, l’ansia di “spuntare” quante più attrazioni possibile dalla lista dei desideri. In questo vortice, il viaggio lento si erge come una rivoluzione silenziosa, un atto controcorrente che invita a fermarsi, respirare e osservare. Una meditazione.
Cosa Significa Viaggiare Lentamente?
Il viaggio lento non riguarda solo il tempo impiegato per spostarsi da un luogo ad un altro. È un atteggiamento. Vuol dire stare e lasciarsi trasportare dai ritmi del luogo che si visita, immergersi nelle sue sfumature, e accettare che alcune cose non saranno mai “visibili” in un itinerario frettoloso. È un viaggio che privilegia la qualità alla quantità, così come la sottoscritta ama fare.
Ad esempio, sedersi in una piazza di una piccola città marocchina, osservando il via vai delle persone, può raccontare molto più della cultura locale rispetto a una visita affrettata a monumenti. In India, una conversazione con un negoziante in un villaggio del verde Kerala può rivelare storie di vita più autentiche di quelle che troveremmo diversamente.
L’Arte di Osservare
Osservare non è solo guardare. Richiede presenza, attenzione, e una mente libera da distrazioni. È una pratica che permette di:
- Connettersi con la realtà del luogo: scoprire dettagli che sfuggono a chi si muove di fretta.
- Riscoprire la bellezza della semplicità: come i colori di un mercato, il suono di una lingua, o i gesti di chi ti circonda.
- Aprire nuove prospettive: osservando con calma, ci rendiamo conto che non esiste un unico modo di vivere, pensare, o viaggiare, ma ce ne sono diversi.
Perché è Rivoluzionario?
Nella società occidentale, orientata alla produttività, i viaggi lenti rappresentano una forma di resistenza. Rappresentano il rifiuto della mentalità del “tutto e subito”, un invito a rivalutare le nostre priorità. Quando scegliamo di rallentare, ci concediamo il lusso di vivere il presente, il tanto conclamato qui e ora, e di farlo pienamente.
Inoltre, il viaggio lento ha un impatto positivo anche sul luogo che visitiamo:
- Riduce il nostro peso sull’ambiente, evitando spostamenti inutili e scegliendo mezzi più sostenibili.
- Favorisce un turismo più etico, che supporta le comunità locali anziché sfruttarle.
- Ci rende viaggiatori, non turisti, partecipanti e non semplici spettatori.
Come Abbracciare il Viaggio Lento?
- Riduci il numero di tappe: preferisci pochi luoghi, ma vivili a fondo.
- Scegli alloggi locali: meglio una guesthouse, una casa condivisa, un piccolo hotel tradizionale che un grande hotel.
- Cammina di più: i percorsi a piedi offrono dettagli che sfuggono quando ci si sposta in auto o in treno.
- Vivi il quotidiano: partecipa a un rito locale, visita un mercato, siediti in un caffè senza fretta.
- Sii flessibile: lascia spazio all’imprevisto, che spesso porta le esperienze più memorabili. La rigidità non porta da nessuna parte.
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Scrivere di Viaggi: Come Raccontare un Luogo con il Cuore
La mia esperienza
Forse è merito della mia lunga formazione scout, ma ho sempre privilegiato i viaggi lenti. Quando il tempo è poco, preferisco concentrarmi su una zona ed esplorarla con calma, viverla a fondo, piuttosto che rincorrere un itinerario affrettato. Detto questo, ogni destinazione richiede un approccio diverso.
Dieci giorni in India, ad esempio, non sono come dieci giorni in Marocco. Il viaggio verso l’India è molto lungo e impegnativo, e una volta arrivati ci si ritrova in un subcontinente sovrappopolato dove tutto scorre a un ritmo vertiginoso, travolgente. Si tratta di una centrifuga che richiede tempo per essere compresa.
Per questo, trovo che abbia senso iniziare a visitare l’India dedicandole, all’inizio, almeno un mese. Se il tempo è meno, sarebbe meglio scegliere un unico luogo e rimanere lì, immergendosi nei suoi ritmi piuttosto che tentare di abbracciare l’impossibile.
Questo è, in fondo, il cuore del viaggio lento: ascoltare, assaporare e dare spazio al presente.
Altrimenti, volendo fare diversamente, per non perderne la magia, sarebbe meglio affidarsi a persone che vivono lì e possano introdurti gradualmente ad un’esperienza genuina, autentica, con la gente del luogo, sui mezzi pubblici, nelle strutture locali.
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In India, scene quotidiane. Foto scattata dal tetto della mia guesthouse a Rishikesh
Viaggi Lenti, Il Mio Invito gentile
Rallentare durante un viaggio non significa vedere di meno, ma vedere meglio. Ogni angolo del mondo ha una storia da raccontare, ma bisogna fermarsi per ascoltarla.
La prossima volta che pianifichi un viaggio, prova a dedicare una giornata intera solo all’osservazione: niente foto, niente orologio, solo tu e il mondo che ti circonda. Scoprirai che il viaggio lento non è solo un modo di viaggiare, ma una filosofia di vita.
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Sara