Vincere le proprie paure – anche in viaggio


Sagra del Diavolo, Masseria Tre Pietre, Galatone
Oggi parliamo di come vincere le proprie paure
un tema che mi ha accompagnata durante l’ultimo viaggio intrapreso. Sono andata, grazie a un passaggio in camper, al Rainbow europeo in Friuli Venezia Giulia, una regione meravigliosa e immersa nella natura selvaggia. Erano anni che desideravo viaggiare in camper e partecipare a un Rainbow ed ero emozionata all’idea di fare queste due cose insieme.
Ma cosa ha a che fare tutto questo con le paure?
Ci arriveremo presto 🙂
Io che ho sempre paura di disturbare il mio prossimo mi sono trovata a cogliere un passaggio in camper e condividere spazi strettissimi con dei perfetti sconosciuti, a parte il mio compagno, in un clima torrido. Ho colto molte occasioni per stare con la sensazione come ci ha insegnato un maestro che abbiamo seguito per lungo tempo.
Diciamo che l’India mi ha aiutata parecchio a sviluppare uno spirito di adattamento estremo (che mi ha aiutata soprattutto in montagna) e pazienza nonostante il mio temperamento tendenzialmente irrequieto. Dopo un rocambolesco viaggio siamo finalmente arrivati, di notte, a Tramonti di Sopra che è un ridente paesino circondato dalle Alpi.
Io e Gio ci siamo subito sistemati in tenda nel parcheggio del Rainbow e io ero ben felice di montarla con l’entrata rivolta vista montagna. Al mattino, entusiasta, ho aperto la tenda ma le Alpi erano coperte dalla vista di un hippie nudo e del suo furgone. 😀
Per farla breve, il tragitto per salire al Rainbow, in cima a una montagna, è stato durissimo per noi gente di mare. La prima parte, impegnativa soprattutto per via degli zaini pesanti, ci ha colti alla sprovvista con una tempesta. Ci siamo sentiti in pericolo di vita, tanto che due alberi sono caduti e pochi metri da noi. Un uomo è morto.
Tutte le paure fervevano dentro, ho provato tristezza, sgomento, senso di impotenza. Insieme a tanto altro.
Non ho paura di lasciare il mio corpo ma mi preoccupavo per la mia famiglia a casa. Stavo per abbandonare tutto ma poi ho seguito la voce di un bambino che ha detto alla mamma di continuare, e la chitarra arcobaleno di Gio già arrivata a destinazione grazie a mani solidali.
La seconda parte del percorso è stata veramente dura, i sentieri erano bagnati e scivolosi, abbiamo costeggiato dei burroni e in alcuni punti ci dovevamo tenere con le corde. Le vertigini mi bloccavano.

Sagra del Diavolo
Eppure ho sempre ricevuto il sostegno di qualcuno. Un uomo dietro di me con un bambino mi diceva, in alcuni punti, come mettere i piedi. Una ragazza mi ha dato delle mandorle quando ero stanca. Gio mi ha portato lo zaino per un pezzettino. Ho fatto trekking per anni eppure non avevo mai conosciuto sentieri così ardui.
Questo mi ha permesso di vedere e vivere le mie paure e di scoprire lati di me che non conoscevo. Io che mi blocco e non riesco a proseguire, che mi lamento… Tutto questo era così amplificato e nuovo! In quale angolino del mio essere avevo stipato queste paure?
L’arrivo al Raimbow è stato un sogno, un approdo in Paradiso tra gente libera e sorridente. Ho sperimentato una libertà diversa in quei giorni e superato altri limiti.
Ho materializzato, in qualche modo, molto di ciò che detesto per affrontarlo. Ovviamente c’è stato il rovescio della medaglia, la Bellezza, gli incontri straordinari. Dopo la morte dell’uomo sono nati 4 bambini. Qualcuno ha detto che nella vita c’è sempre equilibrio.
Mi sono fatta male ai piedi e con quel dolore, dopo una settimana, sono scesa dalla montagna per ritornare a Babylon, il mondo civilizzato e caotico.
Credevo di partire per un’avventura che mi avrebbe rigenerata e sono tornata a pezzi. Eppure adesso colgo l’importanza di quei giorni. La rigenerazione è stata di altro tipo. E proprio nelle ultime ore, partecipando con la bancarella a un evento dedicato alle arti e alla musica, ho avuto un bagliore di ciò che ho sempre saputo ma che ora si è integrato dentro.
È importante vincere le proprie paure. E come si vincono le paure? Solo abbracciandole. Soltanto abbracciando i nostri demoni, e varcando altre porte, essi possono trasformarsi in angeli.
Questo non è un invito a mettersi in situazioni estreme. Condivido il modo in cui ho tratto insegnamento da un viaggio faticoso che mi ha portata a mettermi in gioco.
È un invito a viaggiare senza paura.

Immagine da Doreen Virtue
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Ciao Sara, credo che questo post sia bellissimo. Insegna molto. Io sono stata per la prima volta in vita mia sulle Dolomiti quest’estate, e come te in preda alle vertigini mi sono bloccata, ma non sono riuscita a proseguire, che panico. Devo lavorare ancora tanto su me stessa, sulla fiducia, ecc ecc
E il tuo commento, anzi i tuoi commenti, sono una bella iniezione di fiducia a continuare nella condivisione e migliorare. È stato davvero un percorso tosto, non so se senza il sostegno degli altri ce l’avrei fatta. Mi ha anche aiutata tantissimo vedere piccoli bambini camminare tranquilli vicino i dirupi e senza paura. È stato un grandissimo insegnamento vederli.