Racconti in quarantena: ti presento Nadia di Get in Globe

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Racconti in Quarantena è uno spazio di respiro, un ponte, una conversazione intima scaturita in questo delicato momento storico, in cui tutto il mondo è in raccoglimento. Immaginiamo di esssere in cerchio intorno al fuoco, o al braciere delle nonne di un tempo, o ancora davanti una finestra aperta, a raccontarci. Lasciamo parlare l’umanità.

Gorey Village, Jersey. Credit Nadia Getinglobe

Oggi ti presento una nuova amica!

Benvenuta! Ti va di presentarti alla community di drinkfromlife?

Ciao Sara, grazie per questa bella iniziativa. Io mi chiamo Nadia, vengo dal bellissimo Salento ma amo molto viaggiare, perció dopo anni di esperienza come graphic designer ho deciso di frequentare un corso specialistico per lavorare nel turismo. Sono partita nel Regno Unito per imparare l’inglese e ho iniziato a lavorare come receptionist d’albergo. Nel frattempo ho creato un sito, “Get in Globe”, in cui racconto e condivido itinerari di viaggio lento attraverso i borghi e la natura.

Nadia a Lisbona, 2020

Cosa facevi nei giorni precedenti la quarantena? Dove ti trovavi? Quali erano i tuoi progetti?

Prima che iniziasse la quarantena ero a Lisbona. Mi ero trasferita da circa due mesi con l’intenzione di imparare una nuova lingua. I primi di Marzo avrei dovuto iniziare un nuovo lavoro per una grande catena alberghiera internazionale, con hotel anche in Italia. Ma a fine Febbraio ricevo la brutta notizia che l’azienda aveva bloccato completamente le assunzioni per via del virus, gli hotel italiani erano chiusi e c’era stato un enorme calo di lavoro. É stata una bella batosta.

Nadia a Sintra, Portugal 2020

Dove ti trovi adesso e cosa fai durante il giorno?

Adesso sono in Italia, a casa con i miei familiari. Avevo giá in programma di tornare per assistere alla laurea di mio fratello, che purtroppo é stata rimandata, e ho dovuto rinunciare ad ogni piano di spostarmi perché nel frattempo é iniziata la quarantena e l’epidemia si é spostata nle resto del mondo. In famiglia cerchiamo di mantenerci impegnati facendo puzzle, guardando film, cucinando e trascorrendo il tempo insieme. Io sto continuando lo studio del portoghese e ne approfitto per leggere, seguire videocorsi online o tenermi in allenamento.

Durante questa fase hai maturato delle riflessioni, sulla tua vita e/o in generale, che vorresti condividere?

Credo che questa pandemia abbia evidenziato quanto siamo vulnerabili e fragili in realtá. Trascorriamo il tempo correndo dietro a obiettivi da raggiungere, piani che ci vedono impegnati in una corsa al successo, non curanti della Terra che ci ospita e dimentichi della nostra mortalitá. Poi arriva un’influenza, che abbiamo provocato noi stessi con la nostra avarizia e ignoranza, e tutte le sicurezze che credevamo di avere crollano. Ci siamo ritrovati tutti uguali, ricchi o poveri ma impotenti davanti a questa malattia. Perció mi ritrovo a domandarmi, dove stavamo correndo in realtá? Ha ancora senso tutto quello che stavamo cercando di costruire?

Salento febbraio 2020. Credit Nadia di Getinglobe

I tuoi progetti futuri sono cambiati?

Decisamente sí, a partire dal fatto che nella nostra attuale e incerta situazione non sono in grado di pensare a progetti futuri. Vorrei sicuramente ripartire e tornare in Portogallo a salutare gli amici lasciati lí di fretta, ma poi si vedrá. L’importante é superare quanto prima questa epidemia e tornare ad abbracciarci.

Hai un messaggio da lasciarci?

É un periodo difficile e destabilizzante quello che stiamo attraversando perció non mi sento in grado di lasciare messaggi, se non quello di restare a casa ed essere pazienti. Per me in primis é veramente difficile, abituata a ripartire dopo poche settimane. Forse dovremmo approfittarne per guardarci dentro e cercare di capire cosa ci sta dando tutto questo, quali sono le prioritá nella nostra vita.

Dove possiamo trovarti nel web?

Potete leggere le mie storie su getinglobe oppure seguirmi su Instagram , Facebook e Pinterest

Grazie di cuore. Nadia, per attraversare insieme questa avventura e averci aperto il tuo mondo. A presto!

La settimana precedente ci ha tenuto compagnia con Racconti in Quarantena la scrittrice e traduttrice Clara Nubile. A domenica prossima con questa rubrica. 🙂

Un anno dopo…

Un anno dopo Nadia vive e lavora in smartworking nella sua città natale e continua a coltivare i suoi sogni.

Tracciamo insieme la bellezza che questo momento epocale sprigiona, per lasciare un messaggio di pace. Nonostante tutto.

Sara Chandana

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

7 Risposte

  1. Nadia ha detto:

    Grazie di avermi ospitata Sara

  2. Clara ha detto:

    Che bello leggere di te, Nadia, grazie per la condivisione. E dici bene, dobbiamo essere pazienti! Il portoghese è una lingua bellissima, bello che stai studiando. Un abbraccio

  3. Raffaella ha detto:

    Non sono certa che la pandemia sia colpa della nostra avarizia. Le epidemie ci sono da sempre, dalla storia dell’uomo. Credo che la diffusione sia stata invece velocizzata dal nostro modo di muoverci in un mondo globalizzato: chiunque si sposti per lavoro o per piacere può essere stato vettore di trasmissione. Di questo dovremo tenerne conto in futuro, ma dubito si possa tornare indietro. 🙁

    • Sara Chandana ha detto:

      Di certezze non ne abbiamo mai, anzi è sempre bene lasciarsi un margine di dubbio. C’è sempre un tassello mancante e,se così non fosse, la nostra sete di conoscere si fermerebbe.
      Sono d’accordo quando affermi che la pandemia sia stata, probabilmente, velocizzata dal nostro modo di muoverci.
      Un aneddoto: quando ancora le frontiere erano aperte e dovevo raggiungere il mio ragazzo in Marocco (era proprio il principio) ricordo bene che ne parlai con lui. Mi suggerì di aspettare. Anche se tutti si muovevano, per noi non era il caso. Anche perchè lì non hanno strutture come le nostre (in difficoltà pure loro). Dal canto mio ho sentito che era giusto così e sono rimasta a casa.
      Però troppi hanno continuato a spostarsi, noncuranti di loro stessi e degli altri. Fuori dall’Italia, in Italia.

  4. Federica ha detto:

    In questo momento, l’unico che ha dei giovamenti da questa situazione è il nostro pianeta che ha ripreso a respirare. Secondo me, però, una volta ripresa la normalità la situazione tornerà come prima e magari lo smog aumenterà anche.

    • Sara Chandana ha detto:

      Speriamo di no. Ci sono tante persone che si sono rese conto di essere fortunate. Hanno così deciso di utilizzare il loro tempo come un ritiro di crescita. Di fare servizio al mondo. Forse il silenzio di molti non fa notizia in mezzo tante lamentele, ma mi piace pensare che, lentamente, porta nel mondo maggiore consapevolezza. 🙂

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