Libri e viaggi: un connubio vincente

Credit Joao Silas

 

Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.

Agostino d’Ippona

Da quando ho letto questa frase per la prima volta è rientrata tra le mie preferite. Mi ha ispirata a viaggiare, insieme ad altri mille milioni di input, molti provenienti dai libri e da storie vere, o quasi. Il connubio tra libri e viaggi è una formula antica, ispirante, arricchente. Si può leggere per viaggiare senza lasciare il posto in cui si è, abitando nuove stanze della memoria, attingendo anche ad altri spazi, epoche, universi paralleli. A volte si viaggia con un buon libro nello zaino come compagno fidato e, ancora, seguendo l’ispirazione che un romanzo ci ha lasciato. Per poi tornare e attingere a quelle memorie di viaggio come linfa vitale nell’adesso.

I ricordi abbarbicati come ricci ai nostri abiti da viaggio.

È capitato, anche a me, di viaggiare ispirata da un libro che ho letto e ripercorrere le strade battute da chi ha abitato le sue pagine – e lì ci resterà per sempre perché i libri non muoiono mai, nemmeno se vengono incendiati nel più grande dei falò – rivederle, con l’occhio della fantasia e sono qui per raccontartelo.

Leggere un libro e scappare a Parigi

Ho sempre avuto fame di viaggio ma nella mia vita ci sono stati anche periodi in cui non ho lasciato il Salento più di tanto. La mia salvezza, in quei periodi, sono stati i libri, il cinema, la meditazione. E, a proposito di pellicole, se c’è un film che ho amato dalla prima volta, all’istante, è stato Chocolat con Johnny Depp e Juliette Binoche.

Credit Andrea Maschio

Oserei definirlo una storia zingara perché i protagonisti sono dei viaggiatori, esseri umani che si mettono totalmente in gioco attraverso le geografie terrestri.

Vianne Rocher, la protagonista, è sempre pronta a partire con sua figlia Anouk, quando il Vento del Nord la chiama. Un giorno decide di fermarsi a Lasquenet, in Francia, e aprire una bottega di ciccolato. Il suo cammino e quello di Roux, mucista nomade, si intersecano. Oltre al percorso di svariati abitanti del luogo.

Credit Thuong do

Questo film mi ha appassionata così tanto – anche la colonna sonora è bellissima – da spingermi a leggere il libro da cui è stato tratto.

Chocolat, infatti, è prima di tutto un romanzo del 1999, scritto da Joanne Harris. Mi chiedo quanto ci sia di autobiografico dentro, tra il chiacchiericcio delle pagine, negli spazi che sono respiri tra una parola e l’altra…

La Harris è cresciuta, da bambina, nel negozio di dolci dei suoi nonni e la nonna era una strega, una guaritrice. E tutto questo traspare tra le pagine di Chocolat, e l’omonima pellicola che ha riscosso tanto successo.

Dopo aver letto Chocolat, che ho divorato, ho acquistato il seguito Le Scarpe Rosse, pubblicato nel 2007.

Credit Robert Metz

Tac tac facevano quelle scarpe rosso caramella, e si sono fermate davanti alla chocolaterie mentre la loro proprietaria guardava dentro.

La trama del sequel è più intricata ed avvincente, si percepisce nettamente un taglio da Chocolat. Siamo in un’altra fase della vita di Vianne ed Anouk che questa volta ci conducono, attraverso le loro trasformazioni interiori, tra le strade di Parigi. Siamo esattamente a Montmartre, un quartiere che ho amato anche per colpa del film Il meraviglioso mondo d’Amelie ma questa è un’altra storia.

Nulla è mai un incidente, nessuno è mai perduto. E noi che siamo speciali – quelli che possono vedere – ci muoviamo nella vita a raccogliere i fili, a rimetterli insieme, a tessere i nostri piccoli motivi nei bordi del grande quadro.

Un libro del genere non poteva che coinvolgermi e trasportare il mio cuore e i miei piedi tra le stradine di Parigi, quella intrisa di vita vissuta e porte incantevoli, portali verso altri mondi dell’anima.

Dopotutto Le scarpe rosse racconta un viaggio consapevole, (e drinkfromlife promuove i viaggi consapevoli) scava nell’animo animo, e con delicatezza, in una cornice meravigliosa, Parigi. E la magia è un filo conduttore importante.

Un libro, come un viaggio, può cambiarti profondamente, ma è l’esperienza quello di cui abbiamo bisogno. Possiamo leggere 10.000 libri e sentirci arricchiti, e probabilmente sarà così, ma nulla dovrebbe allontanarci dall’azione, dal conoscere il mondo camminando sulle nostre gambe, vedendo la vita dispiegarsi davanti attraverso i nostri occhi, sentendo pullulare ogni respiro di esistenza nella nostra anima, lasciando che il cuore filtri e pulisca ogi esperienza, ridonandole la propria luce.

Montmartre è l’ultimo villaggio di Parigi, così dicono, e questa parte della Butte è quasi una parodia della Francia rurale , con i caffè e le miuscole créperies, le case dipinte di rosa o pistacchio, finti scuri alle finestre e gernai ad ogni davanzale: tutto intenzionalmente pittoresco, la miniatura di un set cinematografico di charme che nasconde appena il suo cuore di pietra.

Camminando sulle mie gambe, e volando con l’ausilio di un paio d’ali d’acciaio, sono atterrata a Parigi e Montmarte è stata la base delle mie avventure. Ho affittato una casa per una decina di notti con Home away, quando il sito era poco conosciuto, e mi sono immersa nell’atmosfera parigina. Camminando per le stradine di Montamartre vedevo Vianne e Anouk, alle prese con la loro nuova vita e le sfumature del cambiamento, mentre vivevo il mio.

Perché Parigi? Il libro dice che:

Una città conferisce una sorta di invisibilità a chi la va cercando.

A volte abbiamo bisogno di quel mantello invisibile per incontrare noi stessi oltre gli abiti che ci siamo, o ci hanno, cucito addosso. Per riscoprirci, ritrovarci, senza proiezioni, chiacchiere, distrazioni. Una città come Parigi può essere l’ideale per una missione simile!

Credit David Tapia, Unsplash

Non voglio raccontare molto della trama perché chi legge deve avere il diritto, e il privilegio, di scoprire i dettagli. Dopotutto i libri, come la vita, sono percorsi da intraprendere in solitudine e ci insegnano anche a ricavare il nostro spazio sacro nel quale ristorarci.

Quel vento. Lo sento soffiare adesso. Furtivo ma imperioso, ha dettato 
ogni mossa che abbiamo fatto. Anche mia madre lo sentiva come lo sento 
io, perfino qui, perfino adesso, mentre ci spazza come foglie in questo 
angolino e ci fa danzare fino a ridurci a brandelli sul selciato. 
V’là l’bon vent, v’là l’joli vent… 
Pensavo che l’avessimo messo a tacere per sempre. Ma anche il minimo fatto può risvegliare il vento: una parola, un segno. Anche una morte. Non  esiste nulla di irrilevante. Tutto ha un prezzo: tutto si somma finché il 
bilancio si modifica e ce ne siamo andate di nuovo, di nuovo in cammino, 
a dirci: la prossima volta, forse..

… Hai mai letto un libro che si è rivelato fonte d’ispirazione per un viaggio? Se si raccontacelo nei commenti, potresti ispirare, a tua volta, qualcuno!

Alla prossima puntata!

xxx

Sara Chandana

In collaborazione con @momondo #owtravelers #admomondo

Dove non indicato le frasi riportate sono tratte dal libro Le scarpe rosse

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

22 Risposte

  1. mclaudia ha detto:

    Amo tantissimo leggere e devo amettere che non conoscevo nessuno dei libri di cui mi hai parlato e mi hai incuriosito molto specialmente con chocolat di cui avevo visto solo il film

  2. Mi rivedo nelle tue parole. Anche io leggo molto, e molto spesso giro per le città che visito, ispirandomi alle pagine che ho letto. Parigi ovviamente con Amelie. Non poteva essere altrimenti. La Sicilia con camilleri e così via… è sembra di viverci un po’ dentro, a quelle pagine.

  3. Raffi ha detto:

    Molti dei libri che ho letto mi hanno ispirato viaggi. Tutti i libri francesi mi hanno catapultato direttamente negli odori e nei suoni della Francia e forse questo è il motivo per cui per anni ho trascorso le mie vacanze di Pasqua in Costa Azzurra.
    E poi ci sono i libri che mi ricordano i viaggi che ho fatto. Quelli che mi portavo dietro da leggere e che oggi ogni volta che li sfoglio mi ricordano un momento di quei viaggi.

  4. Valentina ha detto:

    I viaggi e la lettura sono un connubio perfetto 🙂 anche io amo molto scoprire i posti in cui sono stati ambientati alcuni romanzi che mi sono entrati nel cuore! Non sapevo che il film Chocolat fosse tratto da un romanzo… credo proprio che lo leggerò! Non sapevo poi del sequel… credo che leggerò anche quello perché mi hai proprio incuriosita 🙂 grazie per il suggerimento di lettura

  5. moira ha detto:

    Non potrei pensare di affrontare un lungo viaggio in aereo senza libri .. Oramai li carico sul mio ipad, ma i primi anni era divertente portarsi 3 o 4 libri per le vacanze

  6. natascia ha detto:

    Assolutamente La città della gioia di Lapierre. Da quando l’ho letto sogno un viaggio in India, ma aspetto che i figli siano più grandicelli.

  7. marika ha detto:

    Tantissimi libri che leggo mi ispirano viaggi .. il che è un bene e u n male … partirei di continuo!

  8. Michele ha detto:

    Ogni volta che leggo un libro di viaggi, mi viene voglia di partire immediatamente, penso sia una malattia, una bella malattia….

  9. andrea Lomanio ha detto:

    Anche io quando viaggio adoro portarmi qualche libro da leggere, io adoro rosamunde pilcher va dove ti porta il cuore, per me è stato un vero libro che mi ha insegnato tanto nelle vita te lo consiglio

    • Sara Chandana ha detto:

      Va dove di porta il cuore è un must, racchiude una spiritualità molto profonda senza nominarla.
      Adoro, a volte, guardare i film tratti dai romanzi di R. Pilcher per via delle ambientazioni.

  10. Veronica ha detto:

    Sfondi una porta aperta se mi parli di Libri e Parigi, o libri ambientati a Parigi. Penso che nella mia libreria, almeno un quarto dei libri letti siano ambientati proprio nella Ville Lumiére, e forse sará per questo che é stato il mio primo viaggio all’estero (dopo Londra), ed é anche la prima cittá dove ritorneró a breve.

  11. Elena ha detto:

    Verissimo. I libri sono ottimi compagni di vita, specialmente in certi periodi. Io non potrei mai non averne uno iniziato, sul comodino, in borsa o in valigia. Mi ritrovo davvero molto nelle tue parole!

  12. Sara Bontempi ha detto:

    Per me libri e viaggi vanno di pari passo, solitamente quando organizzo un viaggio, cerco sempre dei libri inerenti al luogo, sia per la trama che per l’autore.

  13. I libri permettono di viaggiare con la mente e di visitare, se pur al modo dell’immaginazione, luoghi lontani, persino quelli che non esistono. Spesso ad esempio ho sognato di visitare i luoghi fantastici narrati da Tolkien, autore de “Il signore degli anelli”.
    Maria Domenica

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