Viaggiare dopo la pandemia: come? Ecco tre modi alternativi

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Credit Simon Rae, Unsplash

Viaggiare dopo la pandemia: siamo in molti a chiederci quando avverrà ma, durante questo lungo stop, è importante anche riflettere sul come.

L’ashtag #torneremoaviaggiare è diventato popolarissimo sui social, ma ogni volta che lo leggo mi chiedo: come attraversemo, nuovamente, le vie del mondo? Spero in modo diverso da prima, più lento e consapevole, perchè il turismo di massa stava contribuendo a esaurire il pianeta.

L’importanza di viaggiare lentamente

Un tempo i viaggi erano lentissimi: ho conosciuto viaggiatori che, negli anni ’60, dall’Europa andarono in India facendo autostop e ci arrivarono dopo alcuni mesi, spesso e volentieri a bordo di un magic bus. Seguivano la celebre rotta hippie, chiamata anche overland. La rotta hippie attraversava Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, Nepal e India.

Durante un viaggio così lungo e avventuroso, i viaggiatori intraprendevano un profondo percorso interiore e iniziatico. Non posso negare che il mio modo di viaggiare (lento, a contatto con la gente del luogo, trasformativo) sebbene diverso, sia anche stato influenzato da incontri con alcuni di questi viaggiatori e viaggiatrici. Soprattutto in India.

Un magic bus. Credit Vasilios Muselimis, Unsplash

Fino agli anni ’80 e ’90 il viaggio era una conquista, per la maggior parte delle persone. Era impensabile, per i giovani, partire un weekend a Londra o Dublino. Piuttosto si programmava con cura la partenza per poi stare via almeno un’intera estate, lavorando nelle famiglie come ragazza alla pari o nei locali come cameriere.

Tornando, magari, senza foto ma con un bagaglio pieno di competenze e una maggiore conoscenza di se stessi e consapevolezza dei propri limiti, molti dei quali erano stati superati, e strumenti.

Cose che si fanno anche adesso, ma sono cambiati i tempi e con essi, e l’avvento delle compagnie low cost, ha preso piede una fetta consistente di turismo veloce, mordi e fuggi. Quello che prima era un miraggio per la massa è diventato, improvvisamente, accessibile e questo si è rivelato un’arma a doppio taglio. Spesso non c’è stato il tempo di fare un percorso interiore, un’educazione al viaggio.

E così un consumismo sfrenato ha caratterizzato buona parte del mondo dei viaggi. Tuttavia, l’attuale situazione mondiale ha fatto scaturire in tutti noi riflessioni profonde. Perchè siamo stati messi di fronte qualcosa che non possiamo controllare.

Tutto, o quasi, è stato messo in discussione: il rapporto con noi stessi, con il proprio nucleo famigliare, con i nostri simili, con la natura e il mondo.

Molti di noi si trovano, quindi, a sperimentare nuovi stili di vita, più sostenibili per i nostri corpi e per il grande corpo che ci ospita: la Terra. Da questi, probabilmente, scaturirà un nuovo modo di viaggiare che, forse, trarrà linfa dalle esperienze dei viaggiatori e viaggiatrici del passato.

Le alternative, infatti, c’erano già. Scopriamone alcune e, magari, prendiamone nota per quando ritorneremo a viaggiare dopo la pandemia.

Viaggiare per lunghi periodi: lavorare nelle fattorie ecologiche

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla filosofia di partenze del weekend, da una parte, e dall’altra: mollo tutto e giro il mondo per qualche mese. Come? C’è chi ha lavorato duramente per poter anche solo accarezzare l’idea di un viaggio simile e, magari, ha continuato a lavorare in viaggio.

Le possibilità sono diverse: il movimento Woof ne è un chiaro esempio. Woof, significa Worlwide Opportunities on Organic Farms, collega, in tutto il mondo, progetti rurali naturali con volontari.

Il woofer può, quindi, viaggiare per lunghi periodi potendo contare su una realtà protetta, in natura. Lavora alcune ore al giorno, su progetti sostenibili, in cambio di vitto e alloggio. Interagisce con l’ambiente, i locali e anche con altri woofers.

Il suo modo di viaggiare è equilibrato: dona e riceve. E, nel frattempo, cresce, si arricchisce a vicenda a livello interiore e di competenze. Da provare.

Credit Phuc Long, Unsplash

Alloggiare a casa degli altri

Una casa lontana da casa: con HomeAway tutto questo diventa realtà e comodità. Sull’omonima piattaforma, infatti, è possibile selezionare la destinazione preferita e trovare una casa di proprietà della gente del posto. Questa diventerà l’alloggio nel quale vivere durante la propria vacanza.

Ho sperimentato HomeAway a Parigi, quando ho alloggiato per 9 notti nella poetica Montmartre. Ricordo ancora le risate fragorose con Claude, il proprietario. Non esitò a raggiungerci, in pieno venerdì sera, per sistemare le tende che erano cadute in seguito ad un piccolo incidente. 🙂

Credit Alexandre Chambo, Unsplash

Viaggiare in camper anche se non ce l’hai

Chi non ha sognato di viaggiare in camper? La novità è che possiamo farlo senza necessariamente possederne uno.

È possibile noleggiare un camper da privati risparmiando rispetto le agenzie che li noleggiano. Il ventaglio di possibilità da scegliere è ampio. Numerosi privati, infatti, noleggiano il loro camper. Questa sarà una delle prima cose che farò, in Italia, appena potremo tornare a muoversi attraverso il Bel Paese.

Il camper è una casa mobile, che permette di viaggiare lentamente, in modo sostenibile per il nostro corpo. Non ti elettrizza sapere di dormire nel mezzo di paesaggi incantevoli? Magari dopo aver preperato un cenetta con le proprie mani.

Credit Hanson Lu, Unsplash

Chiudo rinnovando un augurio gentile: che possiamo viaggiare dopo la pandemia con lentezza, sostenibilità e amore verso noi stessi e il pianeta che ci ospita. Cercando di lasciare meno impronte possibili. Conosci gli strumenti proposti?

Lascia pure nei commenti i tuoi consigli con nuove alternative per viaggiare dopo la pandemia.

Alla prossima puntata con drinkfromlife!

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Sara Chandana

post sponsorizzato

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

35 Risposte

  1. Cristina ha detto:

    Bellissime le.cose che scrivi Sara sono del tuo stesso parere. Il problema dei viaggi lenti negli ultimi anni è conciliarli con il lavoro…la frenesia che si crea per lavorare a tutte le ore del giorno impedisce poi l’adeguato riposo per lo spirito. Bisognerebbe rallentare anche in quello e trovare giusto tempo per tutto.

    • Sara Chandana ha detto:

      Hai ragione, sicuramente molto cambierà in questo senso. Perchè sta già cambiando. Ci sono tanti modi per viaggiare lentamente, prima di tutto è una predisposizione interiore. Il problema poi è il numero di persone che viaggiano in un certo modo e l’atteggiamento che assumono. Comunque stiamo a vedere come si evolve il tutto. 🙂

  2. Serena ha detto:

    Mi piacerebbe molto noleggiare un camper, penso che la comodità di avere una “casa” che si sposta con te sia fantastica. Per il momento non ho mai attuato la cosa perché i prezzi dei noleggi erano troppo alti. Non sapevo si potesse noleggiare da privati!

    • Sara Chandana ha detto:

      Sì, è fantastico poterne noleggiare uno!
      Poi è molto importante selezionare la compagnia. In passato ho viaggiato in camper per l’Italia, con conoscenti, ed è stato un incubo. 😀

  3. Cla ha detto:

    E’ bello poter viaggiare lentamente, purtroppo il nostro modo di vivere e il nostro lavoro spesso non ce lo consentono.

  4. Se qualche mese fa eravamo titubanti sul comprare o meno un camper, durante questa quarantena ci siamo completamente decisi a farlo. Potremmo viaggiare sereni, senza dover per forza alloggiare in posti che magari non sono stati sanificati per bene, e soprattutto spendendo un pò meno di come siamo sempre stati abituati a fare.

  5. Non so come viaggeremo dopo la pandemia, sono però assolutamente d’accordo sul fatto che dovremo farlo in modo diverso e molto più consapevole. Non voglio passare per snob ma i voli low cost per strapieni di gente che spesso non sapeva neanche dove stava andando ma bastava andare non sono turismo consapevole..

  6. sabrina barbante ha detto:

    Ci penso spesso a come sarà cambiato per tutti noi il mondo quando lo toccheremo di nuovo. Forse lo toccheremo davvero. Io vorrei tanto fare un viaggio a piedi. ci sto davvero pensando

  7. Raffaella ha detto:

    Da un po’ di giorni mi sto interrogando proprio su come torneremo a viaggiare appena sarà finita l’emergenza sanitaria. Per quanto mi riguarda credo che viaggerò intorno a casa e comincerò a spingermi in viaggi all’interno della natura: trekking, cammini, etc. anche senza andare troppo lontana da casa.

  8. Dani ha detto:

    Mi è capitato più volte di noleggiare un camper durante viaggi in USA e Canada. L’idea è nata quando mio figlio era molto piccolo, attorno all’anno. Oltre alle comodità mi sono innamorata della libertà e del contatto con la natura che questo mezzo permette, quindi ho replicato diverse volte.

  9. Daniela ha detto:

    Ecco io non ho mai sperimentato queste alternative. Il camper in particolare è quello che mi attrae di meno mentre andrei volentieri a casa di un locale!

  10. Helene ha detto:

    Ultimamente mi accorgo che per molti il viaggio sia diventato una moda quindi si parte anche solo per un weekend in una capitale d’Europa solo per dire di esserci andati ma spesso si torna senza aver colto nulla o quasi nulla del luogo. Io resto tra quelli che prepara il viaggio anche se è solo di qualche giorno ma come ogni cosa, ognuno ha i suoi gusti e preferenze. Da camperista sinceramente non noleggerei mai da un privato ma mi rivolgerei sempre ad un concessionario e da privato non affitterei mai a nessuno il mio camper. Ma queste sono esperienze assolutamente personali.

    • Sara Chandana ha detto:

      È il consumismo del viaggio infatti, che per me stride. Si può viaggiare lentamente anche in un weekend, ma la smania di prendere aerei sempre e comunque, scattare foto compulsivamente, senza rispetto, proprio non la capisco. Ovviamente non sto facendo di tutta l’erba un fascio.
      Discorso camper: posso capire che tu non voglia noleggiare il tuo, quelle sono questioni personali. Però per chi, come me, non ne possiede uno potrebbe essere allettato/a dall’idea. Poi considera che, facendo parte di un circuito, sono selezionati e recensiti.

  11. Julia ha detto:

    A volte mi piacerebbe fare Turismo lento, quello che manca è il tempo per farlo. Se una quindicina di anni fa non ci fosse stato l’avvento delle low cost penso che il viaggio sarebbe rimasto un’esperienza per pochi, nel bene ma anche nel male perché tanti paesi ne hanno tratto un gran beneficio. Concordo comunque sui problemi relativi all’inquinamento

    • Sara Chandana ha detto:

      Si può fare anche in tempi più brevi, in realtà. Per esempio sono partita per un ritiro, in natura, in Catalogna. Al ritorno ho deciso di fermarmi un giorno a Barcellona, tanto ci dovevo comunque tornare per prendere l’aereo.
      Di più non potevo fermarmi, ma ho deciso di visitare, lentamente, una parte della città. E lasciare il resto per una volta successiva, eventualmente. In un giorno avrei potuto visitare molto di più ma a che prezzo. Non sarebbe stato sostenibile prima di tutto per il mio corpo e la mia mente.

  12. Le tue idee sono buone, purtroppo quello che manca è sempre il tempo, ma l’idea del camper potrebbe aiutare molto ed essereuna via alternativa.

  13. Sono anni che mio marito mi propone viaggi in camper…ma io sono sempre un pò reticente perché è un’esperienza che non ho mai fatto e devo ammettere che mi spaventa molto. Forse, dopo che sarà finito questo periodo di emergenza potrebbe essere un buona alternativa per viaggiare e avere la giusta intimità!

  14. Valeria ha detto:

    Sicuramente i viaggi sostenibili – come le esperienze in fattoria di cui parli – aumenteranno, sono d’accordo! Credo pure che viaggeremo più localmente, iniziando a riscoprire la nostra penisola.

  15. Esther ha detto:

    In questo periodo leggo tantissimi articoli , come il tuo Sara, per capire come cambierà il nostro modo di viaggiare.
    Le tue idee sono condivisibili, ma rimane un problema di richiesta di ” IGIENE” che è difficilissima da garantire..
    Staremo a vedere. Ciao

  16. Fabiana ha detto:

    Dei tre il più confacente per me sarebbe il camper: primo ho già esperienza, secondo ti offre più libertà. Nei primi due casi per motivi lavorativi saresti più costretta a stare nei paraggi.

  17. Roberto ha detto:

    Sono rimasto sorpreso dalla possibilità di fare una vacanza lavoro nell’ambito del progetto Woof. Un’esperienza di lavoro in fattoria non può che gratificare e – al tempo stesso – far vivere in una realtà lontana dalla propria. Un esperienza costruttiva che – chissà – probabilmente valuterò di fare. Grazie per gli ottimi spunti di vacanza!

    • Sara Chandana ha detto:

      Ciao Roberto, la realtà Woof esiste da molti anni e, per questo, e diversi feedback positivi ricevuti da persone vicine, è per me sinonimo di garanzia. Fammi sapere se poi provi. 🙂

  18. Sergio ha detto:

    Quello che e’ sicuro e’, che staremo tutti piu’ attenti.

    Per un po di tempo,dovremo adattarci e scoprire /valutare nuove possibilita’.

    Io visitero’ L’italia delle montagne,dei laghi,delle cascate e mi orientero’ su dei viaggi on the road,come ho sempre fatto:)

  19. Claudia ha detto:

    Stavamo pensando anche noi al camper anche se non siamo mai stati da camper. Inizieremo a valutare se e come viaggiare nei prossimi mesi. Potremmo anche pensare di rimanere in regione per scoprire le bellezze di ciò che ci sta intorno.

  20. marco speranza ha detto:

    mi auguro di poter tornare a viaggiare quanto prima, tutte queste limitazioni mi fanno venire l’articaria son sincera

  21. Lucia ha detto:

    Sono delle ottime idee e sicuramente dovremmo adottarne qualcuna, perché il modo di viaggiare cambierà. Come già diceva qualcuno quello che manca è il tempo disponibile. Io spesso, ad esempio, seguo degli itinerari molto serrati per vedere il più possibile. Comunque vedremo cosa succederà… l’importante è che si torni a viaggiare!

  22. Samogin Sabina ha detto:

    E’ la domanda che continuo a farmi: dovremmo girare l’Europa in auto o camper come vent’anni fa, non potremmo più concederci week end a un paio di ore di volo? Non tutti potranno assentarsi mesi per fare un viaggio… d’ogni modo spero di avere presto la risposta, perché spero che questo benedetto virus si estingua improvvisamente, allo stesso modo in cui è arrivato…

    • Sara Chandana ha detto:

      Assolutamente non per forza si deve partire mesi. Il turismo sostenibile non è necessariamente questo.
      Se ci pensiamo fino a qualche anno fa si viaggiava meno, ma meglio. Magari si partiva una volta all’anno per una settimana, ed era un evento sognato, programmato, apprezzato a lungo anche dopo. Ci vuole un po’di equilibrio e tutti noi lo avevamo perso, come società. Forse a breve sapremo qualcosa di più. Forza.

  23. Lodovica Toffoletto ha detto:

    Anche noi abbiamo dedicato un articolo a questo tema, perchè obbiettivamente cambierà tutto il nostro modo di vedere il mondo.
    Anche se spero che questa situazione ci porti a maggiore responsabilità, mi manca tuffarmi nella folla di un mercato popolare, prendere un bus solo con locali e conoscere persone incredibili… boh, speriamo in bene!!!

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