Topola, Serbia. Una chicca fuori dal turismo di massa
Topola è una piccola città serba di quasi 25.000 anime. Immersa nella natura, fuori dal circuito del turismo di massa (traduci selvaggio), è ideale per chiunque sia alla ricerca di scenari insoliti e ha bisogno di raccoglimento interiore ed esperienze singolari, fuori dai canoni della solita vacanza. Sentieri che si dispiegano tra alberi maestosi, gatti sonnacchiosi, venditrici di miele e piccoli banchetti autogestiti lungo stradine deserte fanno di Topola una dimensione a sé stante.

A Topola
Qui il tempo si è fermato e la vita scorre semplice, lenta, genuina. Ho incontrato volti dai lineamenti duri, che parlano di altri tempi, di cose che non posso capire perché non le ho vissute. Di cui posso solo avvertire un odore lontano.

A volte, in viaggio, viviamo delle esperienze negative che sporcano la bellezza del luogo ospitante. Ci sono voluti anni per digerire la mia esperienza a Topola ma mi rendo conto che i luoghi sono altro da come noi li respiriamo in determinate circostanze, in precisi momenti della nostra esistenza. Lo stesso luogo, in un’altra fase della nostra vita potrebe apparirci diverso.

Topola, Serbia
Eppure, mi sono detta che non può essere un training stressante in un hotel fatiscente a mostrarmi in luogo immerso in una bellezza naturale incantevole. Ho vissuto una delle pochissime esperienze di razzismo sulla mia pelle. Non so perché un trainer serbo, e una ragazza inglese, figlia di una pop star, ce l’avevano con gli italiani. Ma non erano gli unici.
Ricordo il senso di sconforto perché quelle persone si stavano fermando alla nazionalità sul mio passaporto, senza la voglia di conoscermi veramente. In realtà poi lui ci provò ma il fatto che io rifiutassi di bere Rakija, superalcolico considerato una bevanda nazionale in Serbia, lo offendeva. 🙂
Credevo di avercela con il posto ma parlava solo una ferita ancora viva, ormai sanata. Topola è molto altro, oltre i miei ricordi.

Topola, Serbia
La chiesa di San Giorgio
Situata al centro della Serbia, a pochi chilometri dalla vivace Belgrado, facilmente raggiungibile con i mezzo pubblici, è conosciuta per la chiesa di San Giorgio, meta turistica nazionale. Fatta erigere da Re Pietro I, sulla collina di Mali Oplenac, è una chiesa ortodossa.
Durante la guerra, nel 1915, l’Austria-Ungheria saccheggiò la zona e la chiesa. Furono portati via gli elementi in rame, compresa la copertura della cupola, altri vennero distrutti come le finestre. Le tombe furono aperte, alla ricerca di chissà quale tesoro.

Chiesa di San Giorgio, Topola
Al termine della guerra, il figlio di Pietro I, Alessandro, si occupò di far tornare la chiesa ai suoi fasti. Nel 1930 venne consacrata e fu proclamata monumento nazionale. Una curiosità: il mosaico che raffigura San Giorgio, sulla porta d’ingresso, è stato realizzato a Venezia seguendo il disegno di Paja Jovanovic, un artista serbo.
La chiesa sembra sonnecchiare tra gli alberi e nulla la turba.

San Giorgio
Da appassionata di esoterismo, amo figure come quella di San Giorgio e dell’Arcangelo Michele, che presentano delle similitudini. San Giorgio è, di solito, rappresentato mentre uccide il drago, l’Arcangelo Michele con la lancia che tiene a bada il Diavolo.
Facendo delle ricerche sul web ho scoperto che la più antica rappresentazione di San Giorgio è in Armenia. Si trova nella Chiesa di Santa Croce, sull’isola Akdamar e risale alla metà del X secolo. Durante le Crociate i cavalieri cristiani adottarono l’effige del santo e la fecero loro, San Giorgio diventò il santo protettore dei Crociati. Avevano liberato una terra da chi non era fedele, così come Giorgio aveva ucciso il drago. (Incredibili le proiezioni che noi umani facciamo!)

Pausa. Topola.
L’immagine di San Giorgio che uccide il Drago simboleggia la lotta tra il Bene e il Male. Ma, levando il giudizio, chi è il Male se non l’Energia Primordiale, misteriosa, potente, che tutto muove e che, se non canalizzata dal cuore, crea distruzione? Ricordarmi, dopo anni, di essere stata in un luogo così speciale mi ha rammentato che, dopotutto, ero nel posto giusto! 🙂
Cosa fare a Topola?
Topola è il posto adatto per rallentare. Qui potrai connetterti al silenzio, praticare meditazione o yoga nella natura. La bellezza del paesaggio racconta che è anche la meta adatta per gli amanti di fotografia naturalistica.

Inoltre è una tappa obbligata per il turismo del vino! (Il Bermet, famoso anche per essere stato incluso nella carta dei vini a bordo del Titanic, viene prodotto proprio in questa nazione, al nord).

Credit Kelsey Knight, Unsplash
Una visita a Topola non può esimere un salto alla Cantina Aleksandrovic, che si trova a soli 10 minuti di macchina dal centro. Qui viene prodotto uno dei vini più buoni d’Europa. Siamo o no nella Toscana Serba? Così viene chiamata questa regione. Siamo, infatti, nella Šumadija (da šuma, foresta).

Ho amato anche curiosare tra le strade della piccola città, osservare le abitazioni, scambiare alcune parole con le poche persone che ho incontrato, cordiali e riservate al tempo stesso, nonostante gli occhi tradissero la felicità dell’incontro che stava avvenendo.

Incontrarsi. Topola.
Tornerei a Topola? Perché no! Magari passerei anche dall’hotel in cui sono stata a controllare se abbiano dato una rinfrescata alle pareti. 🙂

Una deliziosa costruzione













Devo ammettere che il nome aveva già di suo stuzzicato la mia curiosità e leggendo il post ho avuto la certezza che la mia sensazione era giusta. É un luogo che lascia il segno, se non altro per la sua diversità
Toppola, se che non ne avevo mai sentito parlare. Ma dal tuo racconto mi ha incuriosita mi piaccioni i luoghi autentici, veri, “diversi”, fuori dalle rotte turistiche.
Ops… ho scritto Toppola. “Toppola” sostituiscasi con “Topola”.Postilla approvata.
Ahahah Sabina, il effetti il nome si presta a diversi giochi di parole. 🙂
Anche io come te credo che molto dell’impatto con un luogo dipenda dal momento e dal periodo che si sta vivendo. Le nostre emozioni personali incidono moltissimo sulla visita di un luogo. Tra l’altro Topola, poco battuta dal turismi, sembra carinissima. Mi dispiace solo che tu abbia dovuto sentirti un po’ allontanata per via dei pregiudizi. Quelli non dovrebbero esserci mai, sia da parte di noi che visitiamo e sia delle persone che incontriamo. MI rendo costo però che non sia sempre facile!
TI ammiro per aver scritto questo post. Non deve essere stato facile allontanare i pensieri negativi da questo luogo e riuscire ad apprezzarlo per quello che poteva offrire. Indipendentemente dagli incontri che hai fatto.
Una meta che non conosco affatto, ma con le tue foto e il tuo racconto mi hai incuriosita! Me la segno per il futuro.
Felice di aver suscitato curiosità. 🙂
Ho letto davvero con interesse questo articolo perché la Serbia mi manca ed è una meta che mi incuriosisce! Tra le altre mio marito è sommelier e quindi le degustazioni di Bermet sono un incentivo ulteriore