La Giornata Mondiale del Rifugiato

Giornata Mondiale del Rifugiato. Credit Maria Teneva, Unsplash

 

Ogni persona ha il diritto di cercare sicurezza – chiunque sia, da qualunque parte provenga e ogni volta che è costretta a fuggire

UNHCR

La Giornata Mondiale del Rifugiato è stata proclamata dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite il 20 giugno 2001 per celebrare la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati (detta anche Convenzione Relativa allo Statuto dei Rifugiati).

Ricorre, ogni anno, nella stessa data ossia il 20 giugno e, per l’occasione, viene stabilito un tema comune dall’UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Lo scopo è quello di sensibilizzare la popolazione mondiale riguardo rifugiati, richiedenti asilo e tutti coloro che devono fuggire dalle loro case e paesi per via di persecuzioni, discriminazioni, guerre, ma anche del cambiamento climatico, sempre più evidente e minaccioso per tutti noi. Sono viaggi diversi da quelli ostentati sui social media, migrazioni forzate, viaggi di salvezza, e non meno degni di essere raccontati.

#WithRefugees

Sono ormai oltre 110 milioni, una cifra record, gli esseri umani che devono scappare da guerre, persecuzioni, situazioni fuori dal controllo. Il numero è aumentato anche a causa del recente conflitto in Sudan. Dobbiamo ragionare su questo, ogni persona ha il diritto di essere al sicuro, di avere a disposizione gli strumenti per poter migliorare la propria esistenza, di avere di fronte delle opportunità. Inoltre, ogni individuo rappresenta un patrimonio per il pianeta, è una risorsa preziosa per il mondo, che può apportare un contributo più che positivo nel paese ospitante perché ha i suoi talenti e capacità che meritano di essere visti, svelati e riconosciuti.

#HopeAwayFromHome

Nel nostro piccolo possiamo fare tanto.

  • Informarci, da fonti attendibili, ed informare.
  • Uscire dalla diffidenza e aprire i nostri confini mentali.
  • Fare amicizia con i rifugiati, iniziando da situazioni protette, all’interno delle associazioni.
  • Offrire piccole grandi opportunità ai rifugiati, come un lavoro oppure un supporto di cui hanno bisogno in quel momento (può essere una traduzione, insegnare una lingua, un gesto gentile e disinteressato, una presenza umana).
  • Prendere parte agli eventi organizzati da withrefugees
Credit Ricardo GomezAngel, Unsplash

Credit Ricardo GomezAngel, Unsplash

Immagina di dover fuggire dal tuo paese, lasciando ciò che, per quanto complicato, ti è familiare. Sei già in una situazione vulnerabile, in più ti ritrovi in una nuova realtà che non conosci, con lingua e codici che non ti appartengono… Devi ambientarti, acquistare fiducia in te stesso e nel mondo, apprendere tutto, codificare non solo i comportamenti altrui, ma cercare di conoscere te stesso in questo mondo totalmente nuovo e misterioso. Ricollocarti su diversi piani.

Questo è un sistema completamente diverso dal mio, lingua, cultura, religione, anche il cibo. Non capisco la gente, le relazioni, non so come interagire, mi mancano le persone care, la mia realtà. A volte non credo di farcela. Confidenze personali di un rifugiato di guerra X.

Hope away from home: accendiamo i riflettori

Per dimostrare la loro solidarietà, durante la Giornata Mondiale del Rifugiato 2023, i monumenti di 16 città in Italia si illuminano di blu, dopo il tramonto, sostenendo la campagna #HopeAwayFromHome.

  • Ancona, Fontana del Calamo
  • Bari, Fontana di Piazza Aldo Moro
  • Bergamo, Porta San Giacomo
  • Carrara, scultura Armonie di Luce di Nardo Dunchi
  • Catanzaro, statua Il Cavatore
  • Firenze, le sue Porte Storiche
  • Genova, fontana di Piazza De Ferrari
  • Lampedusa, la Porta d’Europa
  • Napoli, la Fontana di Nettuno
  • Palermo, Teatro Massimo
  • Pozzallo, Spazio “Meno assenza”
  • Roma, Palazzo Senatorio
  • Taranto, Palazzo di Città
  • Torino, Mole Antonelliana
  • Trieste, Fontana di Nettuno
  • Verona, Gran Guardia

We were all once refugees

In sintesi, si tratta di una giornata di sensibilizzazione per l’inclusione e l’integrazione vera, riconoscendo che siamo esseri umani con la stessa dignità e diritti, indipendentemente dal nostro luogo di provenienza.

Conclusioni

Come scritto su un muro della mia città, da un movimento che si chiama Accion Poetica:

Il diritto ad essere felici è un diritto universale

Tutti possiamo contribuire per creare un mondo migliore

… Alla prossima puntata con drinkfromlife,

Sara

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Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

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