Salento: cose da sapere prima di andare in vacanza, consigliate da una local
Favola local
C’era una bambina cicciottella come una fragola, dalle gote rosse come ciliegie e il sorriso aperto come uno spicchio di luna nel cielo di luglio. Aveva iniziato a camminare e parlare prima del tempo, era aperta e curiosa verso il mondo. Puntualmente gli adulti le dicevano di non accettare caramelle dagli sconosciuti, e lei non capiva perché. Sapeva benissimo a chi poteva dare confidenza o meno perché una sorta di allarme interiore la avvisava. (Dopotutto la sua bisnonna materna era una sorta di strega – o almeno questa era la sensazione per la bambina – aveva ereditato da lei questo forte intuito).
E, infatti, non dava mai confidenza al vicino di casa che la inseguiva per le scale quando giocava da sola nei caldi pomeriggi estivi mentre gli adulti dormivano e lei usciva fuori di nascosto. Fuggiva come un razzo appena lo vedeva. Era un uomo rozzo e ignorante e pettegolo. Magari poi accettava patatine o mele da ragazzi e ragazze sconosciuti ma che avevano dei sorrisi in grado d’illuminare i cuori.
Amava la sua terra che sembrava dimenticata da Dio, i sentierini isolati in campagna con i fiori di camomilla che spuntavano ovunque, i papaveri rossi che animavano campi sconfinati, gli steli alti del tabacco, più alti di lei. Le rocce scure e bollenti d’estate, la sua stagione preferita, le spiagge lunghe e quasi deserte, selvagge. I fichi maturi raccolti a mano dall’albero ancora caldi di sole.
Porto Selvaggio con la sua spiaggia deserta e la Torre che lo dominava dall’alto.
Le friselle farcite con i pomodori del contadino e il basilico profumato e l’olio buono, quello che faceva invidia perché pregiato, oro liquido. I gelsi dal sapore delicato, che puntualmente qualcuno regalava al nonno. Le strade che d’estate erano fuoco e vedevi i miraggi sull’asfalto e non c’era nessuno.
Il bisnonno che rollava le sigarette con il tabacco appena colto, la bisnonna che faceva le polpette fritte. Le rose della nonna. A volte veniva qualche amico di famiglia del nord a trascorrere le vacanze nella casa in campagna dei nonni paterni, oppure per strada si potevano incontrare piccole comitive di tedeschi fuori stagione, con le calze ed i sandali. E loro facevano il bagno anche quando per la gente del posto era freddo.
E c’era quel signore marocchino, gentile, che girava per le strade con il suo carrello pieno di meraviglie e si annunciava con uno strano verso. E tutte le massaie uscivano a vedere cosa aveva portato quella volta. I profumo del sugo a mezzogiorno, che aleggiava per le strade. Le feste di paese, con i cantanti che erano andati a Sanremo. E ogni anno, a Galatina, a fine giugno, arrivavano le tarantate – quelle vere – e puntualmente qualche parente che si era alzato all’alba per vederle aveva qualche storia strana da raccontare. Soprattutto se, per sbaglio, si era vestito di rosso e le tarantate lo avevano inseguito.
Quel Salento non c’è più e quella bambina che tanto voleva vedere il mondo, sapere cosa c’era oltre l’orizzonte, è diventata una donna e sta scrivendo queste righe.
Se quando viaggio sono tanto sensibile al rispetto del territorio e ad una modalità di viaggio sostenibile e quindi rispettosa, se cerco di fare amicizia con la gente del posto e integrarmi senza scimmiottare o fare la colonialista è grazie al Salento che mi ha insegnato tanto. Ho visto questa terra trasformarsi nel corso degli anni e, per alcuni punti, mi duole il cuore.
Se provo noia nel vedere influencers (S)vestite di tutto punto in luoghi poveri o dove ci sono realtà delicate, e far passare ai followers il messaggio che quella è una meta da sogno è perché non sopporto quando la realtà viene alterata e si fa passare una cosa per un’altra. Perché qui ho visto, nel corso degli anni, turisti fare più o meno lo stesso e diffondere tra amici e parenti messaggi edulcorati. E trattare la gente del posto come stupidi terroni mentre loro erano i fighi della situazione.
Certo, non tutti sono così i turisti, e pure le influencers, e meno male.
Cosa sapere prima di venire in Salento
- Il Salento non è solo mare, ientu e pizzica.
- I salentini non ascoltano sempre e solo pizzica.
- La vera pizzica ormai si trova nelle case, quando amici e artisti si radunano per pura condivisione, e nelle ronde improvvisate e spontanee, raramente ai concerti ideati e pensati per i turisti, con ragazze seminude che ballano agitando scialli. Quello è spettacolo. Basta saperlo.
- Non esistono – nella tradizione – i vestiti per la pizzica che spopolano nelle bancarelle durante le varie sagre o notti della Taranta. Di solito sono bei vestiti indiani in poliestere (non seta) che vengono spacciati come vestiti della pizzica. Possono essere comodi e belli ma niente di più.
- Ho visto salentini maleducati gettare la spazzatura dalla macchina e turisti altrettanto maleducati fare lo stesso. I maleducati sono ovunque, così come le brave persone. Meglio sempre portare via la propria spazzatura.
- Le trappole per turisti esistono in tutto il mondo. Basta stare attenti.
- I prodotti tipici costano meno al gas (gruppo di acquisto collettivo), al mercato, nei supermercati.
- Meglio non prenotare case vacanza su internet tramite privati o agenzie sconosciute perché molte sono le truffe. Diversi turisti si sono trovati, all’arrivo, con un indirizzo sbagliato tra le mani e soldi perduti. Qualche ricerca in più, prima di pagare, non guasta. E se hai bisogno di uno sconto booking del 10% te lo regalo subito.
- Fai amicizia con un salentino, o una salentina, e probabilmente ti ritroverai a pranzo o cena con tutta la sua famiglia! 🙂
- Come in tutte le località turistiche nel mondo, i ristoranti e le strutture ricettive costano di più in alta stagione e al centro della città.
- Mezzi pubblici: consultare Salento in Bus e tenere presente che nel weekend non ci sono treni che colleghino i vari paesi. Senza macchina è più scomodo spostarsi, se si è sprovvisti consiglio il noleggio.
- Chi è vegetariano o vegano può trovare sui social diverse realtà alle quali agganciarsi, che possono fornire consigli su dove mangiare. In ogni modo i locali veg friendly si stanno diffondendo. Io ne conosco qualcuno. 🙂
- Il turismo (selvaggio) è concentrato nella settimana di Ferragosto. Chi, come me, ama la calma troverà questo periodo infernale.
- Anche durante gli altri mesi, se non si hanno problemi di ferie, si possono trovare iniziative d’intrattenimento e cose da fare. Sono i mesi migliori. 🙂
- Se si ha bisogno di una qualsiasi informazione per strada basta fermare la gente del posto, sarà lieta di dare una mano.
- Gli uffici del turismo funzionano abbastanza bene, fare un salto non guasta.
- Per conoscere eventi e sagre si possono consultare: Qui Salento, Il Quotidiano di Lecce, Salento in Tasca (quest’ultima è una guida gratuita, puoi trovarla in genere nei tabacchini o nei negozi) oppure (dirai che è arrivata la scienziata) chiedere a Google. 🙂
- Se ho dimenticato qualcosa scrivi o chiedi nei commenti. 🙂
Alla prossima puntata!
xxx
Sara Chandana
Grazie delle info, io qualche domanda l’avrei. Vorrei venire una settimana a vedere questi luoghi ma: non ho l’auto e viaggio da sola. Finalmente hanno deciso di aggiungere qualche treno che arriva in Salento in tempi umani, ma i collegamenti, lo dici anche tu, mancano. Non posso noleggiare la macchina, quindi? Secondo me questo è uno dei problemi del turismo in certi luoghi. Trasporti e strutture sono fondamentali per il turismo. L’altra domanda è: io sono il contrario di te, dove mi consiglieresti, tra le località di mare, mondane, di andare? Con beach club.
Il mondo è bello perché è vario poi 10 anni fa io totalmente diversa da adesso. 🙂 Allora, ti consiglio Gallipoli, la movida notturna è molto intensa! Per quanto riguarda turismo e trasporti hai ragione, so che molti utilizzano Salento in Bus. Certo puoi noleggiare una macchina, ho inserito il link nel blog post. 🙂
Questo tuo articolo é molto interessante, anche perché molti principi si possono applicare ad altre città di mare. Io vivo a Sabaudia, i turisti sono ovviamente ben accetti, ma spesso a fine stagione ci ritroviamo la cittadina più sporca e ogni anno (purtroppo) con un numero sempre maggiore di animali abbandonati
Che tristezza, anche per quanto riguarda gli animali abbandonati.
Mi piace questo post. E’ un post vero e apre gli occhi a tutti quelli che cercano solo posti instagrammabili. Io confesso di essere così, a volte, ma poi facendo amicizia anche coi sassi, scopro che è meglio essere viaggiatori che turisti, meglio incontrare davvero le persone che guardarle come si guardano i cuccioli allo zoo, meglio pranzare a casa di un amico del posto che fare la coda ai ristorantini per turisti… Meglio vivere i posti con occhi e cuore spalancato… Grazie di avermelo ricordato.
Non c’è nulla di male a cercare posti instagrammabili ma è bello fare esattamente come te, trovare un sano equilibrio tra le cose. Non guardare, infatti, le persone come fossero cuccioli allo zoo, anche perché detesto gli zoo di ogni tipo. 😀
Che bello il Salento, con colori magnifici. Hai scritto un post molto interessante con tanti spunti utili.
Grazie mille. Le località delle foto sono salentine e ho voluto valorizzare questi bravi fotografi. <3
Ho amato il Salento dal primo momento che ho avuto modo di vederlo. Spiagge stupende e acqua altrettanto meravigliosa. Ma la cordialità e la solarità delle persone non la dimenticherò mai, assieme al fatto che si guida senza regole!
Non sono mai stata in Puglia e mi piacerebbe molto, il Salento poi dev’essere davvero bellissimo e da come lo descrivi sono certa mi piacerebbe, anche per le tante cose buone da mangiare gnam gnam!!
Sono stata nel Gargano anni fa, per ben due volte, ma non sono mai stata in Salento.
Quando, appunto, sono stata in Puglia, nella zona settentrionale, ho passato delle bellissime vacanze: mare stupendo, cibo ottimo e persone davvero gentili e ospitali.
Stavo valutando un’altra vacanza in Puglia per il periodo di settembre, penso che questa volta toccherà al Salento!
Mi è piaciuto tantissimo questo articolo 🙂 mi piace il tuo modo di raccontare e quello che dici sugli influencer è verissimo! Ormai ci sono persone che vanno nei posti solo per fare delle foto fighe che faranno i like senza accorgersi di come vive popolazione locale, della loro cultura. Senza nemmeno prendere il tempo di vivere il posto. Che sia in Puglia o in altri posti… I consigli che hai dato sono top! Grazie mille 🙂
wow grazie mille, ho temuto di essere stata spietata ma non sopporto di evdere certe cose, mi si attorciglia lo stomaco… in compenso ci sono influencer che riescono a mantenere un equilibrio in quello che fanno, trovando il giusto compromesso.
Il Salento è meraviglioso, un gioiello della nostra regione. È da un po’ di tempo che non ci vado. Dovrei andarci per settembre per potermi godere con calma il panorama, la gente e tradizioni.
Maria Domenica