Un ingegnere ambientale per la sostenibilità | Teresa

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La protagonista della rubrica Racconti in quarantena, oggi, è Teresa Agovino, un ingegnere ambientale attivista per la sostenibilità, come lei stessa si descrive.

Teresa, instancabile, ha tenuto ogni giorno, con grande passione e professionalità, su Instagram, delle dirette focalizzate a sensibilizzare il pubblico verso un mondo più sostenibile, a misura di tutti i suoi abitanti.

La nostra intervista è avvenuta a voce, grazie all’ausilio della tecnologia. Mi sono impegnata a riportare le sue parole nel modo più fedele possibile. Spero di esserci riuscita. Buona lettura!

Teresa Agovino, ingegnere ambientale

Benvenuta Teresa, grazie di essere qui! Hai voglia di presentarti alla tribù di drinkfromlife?

Ciao! Sono Teresa, una viaggiatrice instancabile, ingegnere ambientale e consulente di turismo sostenibile. Cosa faccio: cerco di utilizzare le mie competenze e quello che so fare per poter supportare le comunità a Sud del mondo. Le supporto attraverso progetti sia di cooperazione, collegati al mondo dell’ingegneria ambientale, sia a progetti di turismo sostenibile.

Per fare un esempio: sono stata in Africa a realizzare un impianto di potabilizzazione delle acque, poi in Perù a realizzare, insieme alla comunità locale, un progetto di turismo sostenibile. O, ancora, in sud est asiatico a lavorare in progetti di welfare degli animali e, appunto, di sostenibilità turistica insieme ad un tour operator della zona.

Fotografia di Teresa Agovino

Tutto quello che faccio è improntato ad aumentare l’impatto positivo sia nei confronti dell’ambiente che delle comunità locali.

Come donna sensibile verso determinati argomenti e ingegnere ambientale, potresti spiegare cos’è il turismo sostenibile?

I progetti di turismo sostenibile sono finalizzati a sviluppare un turismo corretto all’interno dei territori. Un turismo che riesca a supportare la comunità locale, che dia lavoro alle persone del luogo, che non preveda lo sfruttamento delle risorse naturali e animali.

Che rappresenti un momento di crescita per la comunità e non di sfruttamento. Nel momento in cui definisco, insieme alla comunità, progetti di turismo sostenibile, sono di crescita della popolazione stessa e del territorio.

Il territorio si apre ad accogliere i turisti e lo fa in maniera tale che le risorse comunitarie, ambientali, non siano danneggiate dai turisti stessi.

Puoi raccontarci cosa facevi e dove ti trovavi i giorni precedenti la quarantena? Quali erano i tuoi progetti, da ingegnere ambientale e viaggiatrice?

Prima della quarantena ero a Lisbona per un corso legato al Turismo Sostenibile per diventare Auditor certificata per un ente di certificazione internazionale. Ero da poco rientrata da un viaggio di 4 mesi tra Ecuador e Perù.

I programmi erano di rientrare a casa per un breve periodo e poi ripartire alla volta dell’Argentina dove mi aspettava un altro progetto di turismo sostenibile con le comunità locali. Però, ovvimente, non è stato possibile, così come non è stato possibile tornare a casa perchè hanno chiuso le frontiere.

Dove ti trovi adesso e cosa fai tutto il giorno?

Fortunatamente a casa di un’amica che mi ha consentito di stare da lei e, ovviamente, di trascorrere la quarantena qui. In questo momento sono in Portogallo, vicino Porto. Trascorro le giornate al computer: lavorando, facendo formazione e cercando d’informare le persone che mi seguono attraverso i social sulle tematiche ambientali.

Attraverso il mio Green Corner e le dirette sto cercando di presentare delle realtà sostenibili, spero che siano interessanti e così di poter dare degli spunti di riflessione.

Adoro il tuo Green Corner e cerco di seguire le realtà che ci consigli, le trovo molto valide. Inoltre ho visto, nelle Storie, che cucini anche dei piatti green molto appetitosi!

Durante questa fase hai maturato delle riflessioni, sulla tua vita e/o in generale, che vorresti condividere?

Sicuramente questo momento mi è servito ancora di più per riflettere su quanto dovremmo concentrarci sull’essenza delle cose. Innanzitutto perchè la vita può essere rivoluzionata in qualsiasi momento e da qualsiasi evento esterno. Per cui godere delle piccole cose, sempre, senza essere focalizzati e proiettati verso il futuro, è un elemento molto importante.

Un’altra cosa è una speranza. Questa quarantena ha costretto tutte le persone a restare in casa e riflettere: possa essere un momento importante per capire quanto l’ambiente sia un elemento fondamentale, cardine, centrale, delle nostre vite e che dobbiamo tutelare e proteggere.

Un elemento centrale, non secondario come spesso rischiamo di pensare.

Tutto quello che sta accadendo è, ovviamente, una causa diretta del fatto di aver danneggiato tutti gli ecosistemi naturali e, soprattutto, aver distrutto gli equilibri tra fauna selvatica, locale, in generale ecosistemi, ed esseri umani.

Spero che questo sia un momento importante per prendere consapevolezza di quanto ognuno di noi sia responsabile dell’impatto sull’ambiente e tentare di ridurlo con tutti gli strumenti a disposizione.

Fotografia di Teresa Agovino

Nelle Stories su Instagram, attraverso i miei canali, condivido dei consigli molto semplici per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Se ognuno di noi agisse riducendo i rifiuti, il consumo di risorse in generale (idriche, energia), muovendosi verso uno stile di vita minimalista – evitando gli sprechi, prediligendo tutto quello che ci permette di ridurre gli impatti, quindi un minore: consumo di carne, utilizzo di plastica, spreco di risorse, supporto alla moda del fast fashion, turismo elevato; riducendo gli impatti, i prodotti iper confezionati e in confezione monodose – se ognuno di noi rivoluzionasse la sua vita con gesti semplici, il nostro impatto sarebbe meno amplificato.

Sono totalmente d’accordo. Abbiamo un potenziale immenso, sta a noi decidere come utilizzarlo, dove direzionare le nostre energie. Se per piantare o distruggere. Possiamo farlo non solo per noi stessi, anche per il Bene comune.

Un messaggio da condividere?

Sì ed è quello che le comunità locali a Sud del mondo mi hanno insegnato. Ho appreso da loro che abbiamo poche necessità. Abbiamo bisogno di poco per essere felici e quali siano le cose davvero importanti.

Thailandia. Fotografia di Teresa Agovino

In questo momento di riposo forzato è importante rivalutare la nostra vita. Allontanando qualsiasi abbellimento esterno, fronzolo superficiale, potremmo vivere a pieno la nostra vita e di essere felici.

I bimbi del mondo mi hanno insegnato ad essere felice con niente e da loro, in loro, ho visto una luce negli occhi che difficilmente sono riuscita a trovare negli occhi delle persone, in Occidente, chine sul telefono, nella metro, dopo giornate di lavoro nel quale non credono.

Teresa Agovino con alcuni bimbi del mondo

Il messaggio che posso dare è: fermatevi, riflettete, guardatevi dentro. Chiedetevi se è questa la vita che volete fare. Se siete felici proseguite, se non siete felici tentate di cambiare. Un passo alla volta tutti i cambiamenti sono possibili, quello interiore e quello nei confronti dell’ambiente.

Grazie Sara per questo viaggio che come sempre con te è un viaggio interiore, speciale come lo sei tu. Un abbraccio!

Grazie di cuore Teresa, la stima è reciproca, sei davvero una perla rara. Le tue dirette sono state una piacevolissima compagnia in questo periodo. Inoltre, le parole che spendi nei confronti del nostro pianeta sgorgano dalla tua bocca sincere, come acqua limpida. Nel tuo piccolo stai facendo tantissimo e puoi davvero ispirare tante persone.

Prima di salutarsi, ci lasci i tuoi riferimenti?

Mi trovate su instagram come Teresa Agovino

Grazie ancora Teresa!

Il mondo che conoscevamo sembra essersi fermato, durante il lockdown. In questo momento, di apparente stasi, è nata la rubrica Racconti in Quarantena. Il suo scopo è quello di ospitare storie, tracciare, collegare, ispirare.

Se ti ha toccato la storia di Teresa, un ingegnere ambientale che certifica la sostenibilità, donna sensibile verso il pianeta e chi lo abita, potrebbero piacerti anche i Racconti in Quarantena precedenti con storie da India, Italia e ancora Portogallo.

Alla prossima puntata con drinkfromlife e la tribù di chi ama viaggiare consapevole e vivere in armonia con la Terra.

Sara Chandana

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

6 Risposte

  1. Trovo davvero stupende le parole di Teresa Agovino, ma sono anche fermamente convinta che l’essere umano sia, nonostante tutto, incapace di fermarsi, di riflettere e di guardarsi dentro. Persone come lei, come te, come noi, ce ne sono davvero poche. Le restanti le trovo sempre più accecate dal superfluo.

  2. Mara ha detto:

    Diciamo che la sua vita ricca di emozioni e più a misura d’uomo, nel tempo ci siamo molto allontanati da quelle che sono le esigenze reali della specie umana ed il conto che stiamo pagando è salatissimo sia in termini di impatto ambientale che di serenità personale.

  3. Julia ha detto:

    Che bella intervista! Sono fonte di ispirazione e di riflessione per tutti i noi, le leggo sempre con piacere

  4. Ciao molto interessante la storia di questa straordinaria donna che combatte ovunque nel mondo per ripristinare l’ambiente che abbiamo distrutto nel tempo

  5. Arianna ha detto:

    Una bellissima intervista, fonte di ispirazione. Purtroppo argomenti come la sostenibilità non possono più essere rimandati, avete ragione. Per quanto riguarda purtroppo la sensibilità delle persone, anche in questo post quarantena non vedo molti cambiamenti.

    • Sara Chandana ha detto:

      Ciao Arianna, devo ammettere che a volte anche io mi demoralizzo vedendo che, nonostante la quarantena, alcuni atteggiamenti siano addirittura peggiorati. Però poi accadono cose, incontri, che mi riportano sulla fiducia.

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