Simone Montaldi: Curry, Buddha e Maratone

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    Simone Montaldi
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Simone Montaldi

Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.

Luis Sepulveda

Curry Buddha e Maratone di Simone Montaldi è il racconto del suo viaggio di 365 giorni in Asia. Ho conosciuto Simone su internet, punti in comune – almeno allora – l’irrequietezza di chi ha bisogno di nuovi stimoli e voglia di esplorare e conoscere il nuovo, diverso, attraverso un modo di viaggiare scandito dal ritmo del proprio sentire. Ho avuto il piacere di leggere il suo libro e sono qui per condividerlo con voi. Buona lettura!

Curry, Buddha e Maratone

Simone ha due grandi passioni, che unisce: i viaggi e il running.

Ad aprile 2017 corre la maratona di Roma, un evento cruciale perchè di lì a breve la sua vita seguirà una direzione nuova, quella della sua bussola interiore e non della risposta alle richieste preconfezionate da parte della società. Quando qualcosa si muove dentro di noi, si sposta anche fuori e chi è coraggioso, è anche un po’ folle, asseconda il movimento, non resiste.

A luglio 2017, Simone, parte per l’Asia salutando una famiglia amorevole (con un fratello, Riccardo, al quale è molto legato tanto che è lui a scrivere la prefazione del libro), lasciando il lavoro da geometra e la sua città.

Vendetti la macchina, chiusi la partita IVA, comprai uno zaino da viaggio. Mi sembrava di essere finalmente vivo, finalmente libero, libero come l’aria.

Anche quando si decide di partire verso un sogno, ci sono sacrifici alle spalle, schemi da rompere, condizionamenti da vedere e superare, affetti da salutare. Simone affronta tutto questo e poi acquista un biglietto per Bangkok di sola andata con la promessa di tornare nella sua città, Roma, una persona diversa, rinnovata.

Una volta a Bangkok alloggia in ostello, non lontano dalla celebre Khao Sao Road, punto di ritrovo dei backpackers, viaggiatori zaino in spalla, di tutto il mondo. Da quel primo giorno rompe la sua routine, iniziando una vita completamente diversa da quella che conosceva in Italia. Rapportandosi con persone nuove e davanti ai suoi occhi ben 365 giorni per vivere, organizzare la sua vita.

Un percorso al quale Simone decide di dare un intento, una direzione: porsi degli interrogativi.

Simone Montaldi

In viaggio corre quella che si rivela la sua prima maratona più lontano da casa: quella di Angkor Wat, in Cambogia.

C’era qualcosa di romantico in quella maglietta blu, in quel ragazzotto romano che aveva intrapreso la Via dei Sogni

Il suo viaggio lo porta a conoscere posti incredibili, a stretto contatto con l’animo umano incarnato nella gente dei luoghi visitati e backpackers come lui.

Visita e conosce anche Laos, Vietnam, Myanmar, India, Nepal, Sri Lanka e lo fa da viaggiatore appassionato che si concede tempo e spazio interiore in una società che corre veloce e nella quale non si rispecchia.

Uno dei capitoli del libro inizia con una citazione di Pablo Neruda:

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Da Lentamente Muore

Ogni capitolo, infatti, è legato ad una citazione che introduce e accompagna chi ha scelto di viaggiare con Simone attraverso il racconto delle sue avventure.

Non voglio raccontare molto del libro, per non privare chi legge dell’effetto sorpresa, ma sicuramente sento a me molto affine il modo di viaggiare di Simone e la sua sensibilità verso il mondo, la voglia di ascoltarsi e ascoltare.

Il suo ingresso in India, il modo di percepire questo paese, in particolare, ha risuonato tanto in me.

Avevo sviluppato l’idea che l’India fosse un Paese dove bisognasse vivere un po’ per poterlo capire davvero.

A Calcutta vive un’esperienza, estrema per chi è occidentale, nel tempio della Dea Kali. Assiste alla cremazione induista dei morti a Varanasi, al celebre Manikarnika Ghat, il burning ghat principale. Varanasi, una città incredibile, difficile da spiegare, come la stessa India.

Simone Montaldi viaggia in Rajasthan, vive l’esperienza incredibile dei treni indiani, partecipa alla festa dei Colori, Holi. Esplora il subcontinente indiano in lungo e in largo, fino a Kanyakumari, la punta estrema dell’India.

L’India aveva cambiato il mio carattere in maniera irreversibile. Mi aveva insegnato a dare valore al denaro, a lasciare che il superfluo fosse soltanto un ricordo. Mi aveva insegnato a rispettare la vita, mi aveva regalato immagini drammatiche ed altre emozionati.

Simone Montaldi in viaggio

L’India mi aveva trasformato nel momento esatto in cui scesi dall’aereo a Calcutta. Aveva modificato il mio modo di viaggiare, meno schematico e razionale, lasciandomi andare a decisioni prese d’istinto. L’India mi aveva fatto diventare un vero viaggiatore, un explorer o un drifter come direbbe mio fratello.

Giorno dopo giorno Simone si apre sempre più profondamente ad un forte processo di cambiamento che condivide con generosità nel suo libro. Tappa finale del suo viaggio è lo Sri Lanka, dove festeggia il suo compleanno prima di tornare a casa, abbandonandosi a riflessioni profonde.

Più che un libro, un viaggio dell’anima.

I riferimenti di Simone:

Blog Runtravel in Fabula

FB Run Travel in Fabula

IG Run Travel in Fabula

Come acquistare il libro di Simone Montaldi

È possibile acquistare il libro scrivendo privatamente a Simone sui suoi canali oppure su Amazon (anche in versione ebook) e La Feltrinelli.

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

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