Aloo Baba: l’uomo santo che mangia solo patate

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Aloo Baba: oggi vi racconto della mia visita, in India, dall’uomo santo che mangia solo patate. Buona lettura!

Come tutto nacque per me

Se c’è un luogo, in India, in cui mi sento a casa (ce ne sono anche altri) quello è Pushkar, in Rajasthan. Si tratta di un luogo sacro, grazie alle acque del suo lago che sempre dona un’atmosfera intensa ed indimenticabile.

Ricordo ancora la prima volta in cui arrivai qui, dopo un lungo viaggio in sleeper bus da Delhi. Con il mio compagno di viaggio dovevamo scendere a Jodhpur, ma nel cuore della notte ci guardammo negli occhi, poco prima di scendere, e decidemmo di proseguire. L’autista era d’accordo, non ci chiese nemmeno il supplemento.

Sono quelle magie indiane che funzionano solo sul momento, non le puoi programmare, c’è il karma istantaneo. Il karma, per chi non lo sapesse, è la legge di causa effetto che lì è proprio immediato. Ti rendi subito conto che è meglio agire con chiarezza, sempre, verso te stessa/o e gli altri.

Fuori Pushkar, l’Ashram di Aloo Baba

Arrivammo a Pushkar all’alba, gli autisti di tuk tuk ci assalirono, come, forse, è giusto che sia se vivi di quello. In realtà il centro era proprio vicinissimo. Da lì iniziò l’avventura! La conoscenza con il luogo vera e propria avvenne grazie all’incontro con Dino, un signore che avevo conosciuto in Salento, d’estate. Lui in India ci va da tanti anni, è stato tra i primi stranieri ad installarsi a Pushkar quando c’erano solo 4 case.

Furono loro, i primi italiani, ad insegnare ai locali a preparare il caffè con la moka, gli spaghetti al sugo e la pasta al pesto. Si fermavano lì per mesi, anche anni, il cibo italiano era un legame forte con le proprie radici.

Dino ci portò a fare un giro per le stradine, allora sconosciute del centro. Mostrandoci palazzi antichi e fiabeschi che venivano man mano demoliti per fare spazio a negozi moderni. Qualcosa che, in Salento, è già accaduta nel dopoguerra. Tutto il mondo è paese.

Ci ha insegnato proprio tutto di Pushkar: dove assaporare il thali più buono, dove mangiare cibo buono a prezzo local. E, inoltre, introdotti nella sua comitiva di amici: veri hippies che, fin da giovani, vanno a svernare lì in India e conoscono tutti.

Loro, italiani e indiani, ci hanno accolti con tanto calore, quello di cui tutti abbiamo bisogno e che, viaggiando da tanto in luogo lontano dalle proprie radici, a volte è una salvezza. Un giorno ci invitarono a conoscere il loro amico Aloo Baba, che vive in un ashram, luogo sacro di meditazione, fuori Pushkar.

Chi è Aloo Baba

Aloo Baba a 16 anni lasciò la famiglia per dedicarsi alla ricerca interiore, cambiando nome e viaggiando attraverso l’India. Quando arrivò a Pushkar, oltre 20 anni fa, dove sorge il suo ashram non c’erano acqua corrente, elettricità e strade sterrate.

L’ingresso all’ashram del Baba

L’ashram, non lontano dal deserto indiano, è stato costruito intorno piccole grotte di circa 1000 anni, dedicate al dio Shiva.

Il simpatico baba si nutre, da oltre 20 anni, di patate (cucinate in diversi modi) acqua e chai, il classico tè indiano, speziato, con latte. Adesso dovrebbe avere sui 74 anni e ha dedicato la sua intera vita, ascetica, alla ricerca spirituale.

Medita, pratica yoga, accoglie gentilmente i numerosi visitatori che giungono a trovarlo, per ricevere risposte alle domande della vita o, semplicemente, a curiosare.

I veri Baba, uomini santi, sono questi. Diffidate, invece, da chi vi chiede soldi.

La visita da Aloo Baba

Partimmo al mattino, facemmo una colletta per la spesa perchè avevamo intenzione di farmarci tutto il giorno. Eravamo tanti, quindi riempimmo due tuc tuc. Con noi c’era anche il loro amico bramino, sempre sorridente e gentile (una volta mangiammo anche tutti insieme a casa sua).

Ogni volta che mi trovo in India, su un tuck tuk, sono troppo felice. Ritorno bambina, è qualcosa che non so spiegare. Arrivammo a destinazione molto lentamente, assaporando il tragitto. L’ashram si presentò vestito di bianco, si affacciava su una strada tranquilla. Un posto shanti shanti, ossia molto pacifico. Solo due o tre ragazzi riservati, oltre a noi.

Quando arrivò Aloo Baba ero emozionata. Ricordo che desideravo tanto scattargli una fotografia, ma rinunciai per la paura di risultare invadente. Quando mi trovo davanti alcuni personaggi particolari, saggi, le mie domande cadono e mi godo semplicemente il momento.

https://www.instagram.com/p/B8ZiBZIAcR-/
Il web è pieno di foto di Aloo Baba, mi sono fatat problemi per niente. Il mio solito, eccessivo, riserbo.

Attendevo qualche grande rivelazione, la verità è che lui si trovava, improvvisamente, con suoi vecchi amici e chiese, semplicemente, un sacro cilum. Esplorai un po’ l’ashram, dove continuavo a respirare pace, e poi lo lasciammo in compagnia di nuovi, gentili, visitatori.

A pranzo da Aloo Baba

Queste sono cose che accadono quando ti fermi a lungo nei luoghi, fai amicizia o se sei fortunata. Il gruppo di D, essendo di casa, poteva fermarsi in un’area dell’ashram a fare un pic nic. La cosa più interessante è che l’amico bramino si era offerto di cucinare una specialità rajasthana che si chiama Dal Bati Churma.

L’amico bramino ci prepara il pranzo

La peculiarità di questa ricetta, che adesso si trova anche nei ristorantini, è la sua preparazione. Nella versione originale si cucina per terra, sotto lo sterco di mucca (che in India viene utilizzato in diversi modi). Indovinate quale versione ho mangiato? 🙂

Pronte per lo sterco!

Ritrovarsi in quel luogo santo, al cospetto di un vero Baba, con un gruppo di veterani dell’India su cui poter contare, vedere la preparazione di un piatto tipico, poterlo assaporare tutti insieme per terra, immersi nella natura, seduti sui teli, mi fece sentire incredibilmente fortunata.

Preparazione in corso

E mi sento ancora tale, per aver vissuto un’esperienza simile, con la consapevolezza della fortuna che avevo, anche se c’erano anche diversi sacrifici alle spalle, per arrivare lì. Sono felice di essermi concessa del tempo per esplorare e conoscere parte di una terra che amo profondamente, l’India.

Il segreto della ricetta

Il pranzo più buono al mondo!

Risultato finale

Piume di pavone

Dopo pranzo, Aruna, un’amica, mi portò vicino l’ashram, all’esterno, a raccogliere piume di pavone da terra. Ne conservo ancora una in macchina, come protezione.

Pavone selvatico

Poi, tutti insieme, facemmo una passeggiata nei dintorni, prima di tornare a Pushkar, ciascuno al proprio alloggio.

Scimmie libere dagli zoo

La mia homestay, alloggio a casa di una famiglia indiana, era sempre deserta. Non capivo perchè diverse camere libere. Certo, si trovava fuori dal centro, ma il giardino era meraviglioso. La mia camera aveva un balconcino che si affacciava sulla sabbia del deserto, dall’altro lato c’era un giardino lussureggiante con alte palme sulle quali svolazzavano pappagallini verdi. C’erano tanti fiori.

l’Ashram di Aloo Baba al tramonto

Annesso alla casa un un tempietto privato dove, una volta, vidi la nuora del proprietario pregare in solitudine. Una scena intrisa di estrema poesia e malinconia.

Conclusioni

Esperienze come queste non sono all’ordine del giorno, ma è importante mantenere l’attitudine del viaggio anche nella propria terra. Vi lascio con un aneddoto.

Dove alloggiate? Chiese un giorno di quelli Aruna che, dopo la spiegazione, esclamò: Ah! Nella guesthouse infestata dai fantasmi! Tutto il paese lo sapeva, tranne noi. Però se ci sono devono essere buoni, aggiunsi. E scoppiammo a ridere.

Se ti è piaciuto questo racconto ti invito a leggere anche i post precedenti e seguirmi sui social.

Alla prossima puntata con drinkfromlife!

Sara

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

8 Risposte

  1. Cla ha detto:

    Questo è davvero un’incontro si quelli che segnano per tutta la vita. Grazie per avercelo raccontato

  2. michela ha detto:

    Un personaggio che vorrei assolutamente contattare!

  3. Ciao un viaggio straordinario come le polpette che hai mangiato. Strana preparazione davvero molto casareccia

  4. Raffaella ha detto:

    I tuoi incontri sono sempre molto particolari: dal bramino ai fantasmi… Ma alla fine i fantasmi li avete incrociati anche voi o vi hanno lasciato stare?

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