In Valle d’Itria tra natura e cultura

Quando penso alla Valle d’Itria non posso fare a meno di associarla ad una valle incantata, dove ho vissuto delle esperienze memorabili, nel corso degli anni. Una destinazione che desidero farti conoscere attraverso una visita recente e degna di nota.

Ho, infatti, avuto il piacere di tornare in valle perché sono stata invitata e coinvolta all’interno di un evento speciale: il tour Vieè Photo -Experience, organizzato in collaborazione con la Regione Puglia.

Il fine è promuovere il turismo, valorizzando il territorio, sostenendo la destagionalizzazione, connettendo micro imprese e fornitori locali che aderiscono al progetto, in modo innovativo e, al tempo stesso, rispettoso. Questo attraverso tour fotografici a tema: natura, cultura, enogastronomia.

Valle d’Itria Photo Experience Cultura

Sono stata invitata, nello specifico, a partecipare al Tour Cultura, organizzato da professionisti della fotografia e da conoscitori del territorio. Il mio gruppo, composto da bloggers e influencers, è stato accompagnato, per tutto il tempo, da una guida, Maria Lucrezia, e una fotografa professionista, Valentina. Ci siamo spostati sia in minibus, per coprire le lunghe distanze, che a piedi.

Il Tour Cultura in questione, include varie tappe, che si dispiegano lungo il territorio: la riserva bosco delle Pianelle, Alberobello, Locorotondo e Martina Franca.

Riserva Bosco delle Pianelle

Siamo nel polmone verde del tarantino: un’area naturale protetta a pochi chilometri da Martina Franca e strettamente connessa a questa città. Il bosco vanta ben 15 chilometri di sentieri, che permettono di apprezzare la bellezza naturale della selva pugliese. Sin dai primi passi è come se il silenzio avvolgesse, lasciando affiorare una calma apparente interiore, di una mente che si acquieta, almeno per quanto mi riguarda. Rivela i suoni della natura: il fruscio del vento tra i rami, i nostri passi sul sentiero, il cinguettare degli uccelli, abitanti volatili del bosco e quelli invisibili.

I sensi si risvegliano, stuzzicati dai profumi e le suggestioni visive e tattili. Si tratta di un bosco a ceduo, che veniva tagliato periodicamente per la legna, popolato da lecci.

Maria Lucrezia ci mostra subito una foglia di roverella, poi una rubia, invitandoci a osservare muschi e licheni sugli alberi e funghi a mensola e l’ombelico di venere tra i setti dei muretti a secco, che definisce veri e propri microcosmi. Tantissime sono le carbonaie lungo i sentieri del bosco, un tempo veniva fatto il carbone da vendere. La guida ci porta indietro nel tempo, quando tutto ruotava attorno al bosco, che rappresentava una vera e propria economia circolare, ante litteram. Il bosco offriva tutto il necessario per garantire la sopravvivenza.

“I boschi devono essere protetti, per mantenere la memoria del passato e gli equilibri”, afferma.

Poco dopo, appena uscite dal bosco, la vista di un’orchidea Serapias, non può che stuzzicare la nostra curiosità e strappare un sorriso.

Masseria Le Pianelle

Dopo la rigenerante passeggiata nel bosco, ci spostiamo verso la Masseria Le Pianelle, azienda a filiera corta. Veniamo accolti in maniera squisita e abbiamo la possibilità di visitare tutta l’area, compresa la grotta del formaggio, in particolare del cacicocavallo. Qui l’umidità è all’80%, i formaggi sono appesi per la stagionatura, siamo a 7 metri di profondità. Il cliente stesso decide la stagionatura perfetta per lui. Assistiamo anche alla preparazione delle ricotte e dei latticini freschi.

Arriva il momento del pranzo in masseria, con i prodotti a km 0. Per me è tutto vegetariano: mi delizio, tra le tante pietanze, con orecchiette fave novelle e cacio ricotta. La fotografa Valentina ci svela qualche trucco con la luce, per scattare foto perfette ai cibi.

Alberobello

Il tour continua ad Alberobello, nota per i suoi magnifici trulli, costruzioni tipiche a forma di cono. La nostra visita inizia dalla parrocchia di S. Antonio da Padova, nel Rione Monti.

Visitiamo il signor Giuseppe Maffei, artigiano dei trulli in miniatura, che ci accoglie nella sua bottega in via D’Aosta 4/8, intrattenendoci con spiegazioni e racconti. Il tempo in sua compagnia è veramente prezioso e ben speso. Per il suo impegno nel sensibilizzare alla conoscenza del territorio, è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Andate a trovarlo!

Locorotondo

Locorotondo, il cui centro storico ha una pianta circolare (da qui il nome) confina con Alberobello. Sorge appollaiata su un colle ed è una piacevole sorpresa: il centro storico è veramente un piccolo gioiello. In quest’occasione scopro che sono i cittadini stessi a prendersene cura, adornando i balconi e gli usci di casa con i fiori, mantenendo tutto lindo. Non è un caso che sia tra i borghi più belli d’Italia. Camminiamo tra i vicoli intrisi di poesia, esploriamo godendoci ogni angolino e poi il panorama di Largo Bellavista che si srotola su vigneti, uliveti, cummerse (le abitazioni tipiche, realizzate in pietra, le chiancarelle, e con i tetti a spiovente per raccogliere l’acqua piovana, della zona) masserie e trulli in lontananza.

La chiesa Madre è dedicata al patrono San Giorgio Martire, ma è la piccola e preziosa chiesa di San Nicola di Myra, eretta nel 1660 circa, a catturare la nostra attenzione.

Martina Franca

Martina Franca rappresenta la tappa finale del nostro tour in Valle d’Itria. Raggiungiamo il centro a piedi, direttamente dal nostro hotel, attraversando successivamente la villa comunale ricca di alberi e verde, con le persone sedute al fresco, sulle panchine.

Visitiamo il Palazzo Ducale, sede del Municipio, dalla facciata barocca e ricco, all’interno, di sontuose sale, e mura dipinte a tempera. Resto affascinata dal color magenta della Sala Arcadia, ma anche dalla Sala della Riconciliazione, con le tende ai muri: a prima occhiata non mi rendo conto che si tratta di dipinti. Nel palazzo è anche presente una mappa di comunità del macro territorio di Martina.

A piedi esploriamo il centro storico, percorrendo anche stradine lastricate con pietra lavica, che indicano le strade nevralgiche della città. Il Google Maps di una volta, per intenderci.

Tour in Valle d’Itria approvato!

Consiglio il tour perché, avendolo sperimentato, mi sono resa conto della perfetta organizzazione e professionalità dello staff. Se deciderete di farlo mi piacerebbe conoscere anche il vostro feedback.

Curiosità: una tappa golosa

Non potete assolutamente saltare una tappa golosa allo storico Caffè Tripoli, per assaporare la tipica granita con caffè e panna. Veramente buona e super abbondante.

Hotel: dove dormire in Valle d’Itria

Ho soggiornato, per l’occasione nell’Hotel Park San Michele di Martina Franca, in viale Carella 9. Si trova in una posizione strategica, sia per raggiungere a piedi il centro della città, che per spostarsi in macchina nei dintorni.

Conclusioni

Ringrazio l’organizzazione per questa bellissima opportunità.

Ti invito a curiosare sul sito Vieè e scegliere uno dei tour per te e i tuoi amici.

Inoltre, puoi divertirti a cercare le fotografie scattate sui social (i tag che abbiamo utilizzato sono: #VIEE #VIEEVALLEDITRIA #VALLEDITRIAPHOTOEXPERIENCE #SOCIALTOURCULTURA) e guardare le storie in evidenza sul mio profilo IG drinkfromlifetravels

Alla prossima avventura con drinkfromlife!

Sara

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Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

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