Salento in bicicletta
Ci sono tanti modi per esplorare la Puglia. Oggi, nello specifico, vi racconterò del Salento in bicicletta.
Il Salento, subregione della Puglia, rappresenta una destinazione molto apprezzata da turisti e viaggiatori che sono alla ricerca di esperienze differenti, ma accomunate dallo stesso desiderio di conoscere la zona. Nell’ultimo decennio, una combinazione vincente tra promozione turistica mirata e passaparola, ha permesso il boom turistico del Salento, quest’ultimo ormai noto in tutto il mondo. Ogni anno, soprattutto nel periodo estivo si riversano, nel Tacco d’Italia, miriadi di persone, alla scoperta del territorio e delle sue spiagge. Nonostante questo possa essere un motivo di lustro, è molto importante puntare alla destagionalizzazione del turismo, a sfavore dell’overtourism, che penalizza il territorio e la comunità locale. Overtourism, infatti, è un inglesismo che denota l’impatto negativo del turismo nei confronti di una determinata destinazione. La qualità della vita e dell’esperienza, rispettivamente da parte dei residenti e dei turisti nel risentono, il paesaggio rischia di uscirne danneggiato, perché sovraccarico di persone, i servizi intasati.
L’ideale sarebbe spalmare le visite durante l’anno, ma per questo occorrono una preparazione all’accoglienza ed una comunicazione mirata da un lato. Dall’altro abbiamo bisogno di conoscere viaggiatori consapevoli, persone che vivevano, e vivono, il viaggio in modo autentico, senza pensare solo alle condivisioni social.
Salento lento
Negli anni precedenti al boom turistico, il Salento era meta di un turismo lento, alternativo, quasi silenzioso. Si giungeva nel tallone d’Italia per passaparola o curiosità. A quei tempi il Salento era nel pieno del suo splendore, con le distese lussureggianti di ulivi ad impreziosire la campagna, le masserie ancora inesplorate, la pizzica e la Taranta nel fulcro dell’autenticità, non ancora commercializzate.
Tra le tante anime di passaggio, una donna inglese ha goduto della mia terra esplorandola in bicicletta in lungo e in largo. Il frutto del suo viaggio è stato la redazione di una piccola e preziosa opera del suo Salento in bicicletta: Un tour in bicicletta di una famosa disegnatrice inglese alla scoperta del Salento è il nome del libricino. La traduzione è di Aldo Magagnino, Congedo Editore (è molto importante citare i traduttori e riconoscere il loro mestiere).

Salento in bicicletta
Il libro documenta, appunto, il viaggio di Corinna Sargood, nel 1984. Esso contiene disegni realizzati attraverso escursioni in bicicletta, corredati da note, frutto di impressioni e riflessioni dell’autrice riguardo ciò che ha catturato la sua attenzione, durante il soggiorno nel Tacco d’Italia e le sue gite solitarie di esplorazione di un Salento ancora selvatico e quasi inesplorato. Vi consiglio questa chicca, se amate i libri, i viaggi e racconti autentici. E se apprezzate una modalità di narrazione da viaggio che, purtroppo, si sta perdendo a favore di reels veloci e racconti di territori troppo sintetizzati in poche righe, contate.

Curiosità
Il libro, in vendita nelle librerie specializzate e nelle librerie online, è stato pubblicato in Inghilterra nel 1984 sotto il nome di Rustic Structures Relics and Remains An illustraded Notebbok from Apulia, da The Downhill Press, Compton Abbas Shaftesbury, Dorset. Nell’edizione inglese l’autrice ha utilizzato il cognome del marito Gray.
Alla prossima puntata con drinkfromlife!
Sara
Potrebbe anche interessarti La Basilica di Santa Caterina a Galatina







