Musica gnawa: una visita a Khamlia

La musica gnawa, molto diffusa in Marocco, è rappresentata dalle sonorità dei discendenti degli schiavi dell’Africa subsahariana, prodotto di sincretismo tra culti animisti e islam.
Introduzione alla musica gnawa
Si tratta di una musica, suonata da iniziati a confraternite, dalle vibrazioni ipnotiche, caratterizzata dalla ripetizione di alcune frasi, catartica ed evocativa. Ogni brano è guidato da un maestro, Maâlem, e può durare svariate ore, anche tutta la notte, inducendo una trance sia per i musicisti che per gli spettatori.
Solitamente, i rituali vengono aperti con invocazioni al Profeta, ad ‛Abd al-Qā´dir al-Gīlā´nī e a Bilal, figure importanti nel contesto gnawa per poi proseguire, appunto, con litanie evocative di forze soprannaturali ed entità legate a culti animisti: spiriti, angeli e santi, detti jinn, malayka e marabutti. Questi incontri musicali sono veri e propri rituali di liberazione dell’anima, per estirparne i veleni che possono essere psichici oppure relativi a punture di scorpioni.
Gli strumenti musicali utilizzati sono il sintir, uno strumento a corde pizzicate, detto anche guembrì, i cembali (krakeb), accompagnati dal battito delle mani e da canti ad antifona.

Gli strumenti della musica gnawa
Una visita a Khamlia, per ascoltare la musica gnawa
Novembre 2021, sono in Marocco per risolvere delle questioni importanti. Tuttavia qualcosa stravolge i miei piani di vita a Marrakech e mi ritrovo catapultata nel deserto del Sahara. Bene, avevo proprio intenzione di fare dei reportage.

A Khamlia
Vengo accolta dalla famiglia del deserto che mi apre le porte di casa e, fin dal mio arrivo, condivide tutto con me. La semplicità della loro vita (simile alla mia) non deve trarre in inganno: sono persone molto intelligenti, sagge, parlano diverse lingue e i loro volti, e discorsi, parlano di vita vissuta. Vivo con loro 3 giorni e 4 notti, che hanno l’intensità di un mese. Una mattina mi portano, con la jeep, nel villaggio vicino che si chiama Khamlia.

Musicisti gnawa
Avevo già sentito parlare, mesi prima, di questo luogo e ne ero affascinata. Mi avevano detto che gli abitanti discendono da ex schiavi di Mali, Mauritania e altri luoghi dell’Africa subsahariana. Riguardo la musica gnawa, credevo che avrei dovuto aspettare il prossimo festival di giugno, ad Essaouira, per poterla ascoltare e pandemia permettendo. Nonostante qualche piccola rappresentazione da parte di artisti di strada, che avevo visto in viaggi precedenti proprio ad Essaouira, ma sospettavo non fosse la stessa cosa.

La versione per il pubblico
Il villaggio
La fedele 4X4 ci porta al villaggio, che si presenta come poche case spartane, dai colori della terra, costruite nel nulla (ma è un nulla vivo, impregnato di tutto). Sono un esempio di forza e resilienza. Scendiamo davanti ad una costruzione ben curata, colorata, ci sono turisti in fila, in mascherina, scesi da un pulmino. Se non ricordo male americani, perché un ragazzo del nostro gruppetto, che ribattezzo poi il mio fratellino del deserto, dice che nonostante la pandemia c’è sempre stato un via vai di americani.

La sala del festival annuale di musica gnawa a Khamlia
Sono emozionata perché era da tempo che sognavo di trovarmi in un contesto gnawa e oggi ne ho la possibilità. Varchiamo la soglia per entrare in questa dimensione per me nuova, ci ritroviamo in uno spazio aperto, ma recintato. I musicisti sono seduti su una panca. Sono alti e sorridenti, tutti vestiti di bianco, la pelle baciata dal sole, gli strumenti musicali vicino a loro. Spiccano anche due bambini bellissimi, mi viene detto che stanno apprendendo.
La costruzione
Andiamo oltre per entrare in una struttura con un bancone, le pareti sono rivestite di fotografie dei musicisti gnawa in tutto il mondo, anche a Dubai. Sul muro centrale sono appesi gli strumenti musicali, che ipnotizzano anche senza suonare. Entriamo in una grande sala adiacente, le pareti sono adornate con le bandiere dei paesi africani della musica gnawa. Qui, ogni anno, viene svolto un festival musicale molto importante. Cerco di immaginare. Usciamo fuori per sederci e bere un tè alla menta che ci viene servito al tavolo con maestria. Gesti ipnotici che mi incantano sempre.

La luce splendente del Marocco
Un assaggio di musica gnawa
I musicisti sono in piedi. Una coppia di turisti biondi fa una foto con loro e sparisce. La fila di turisti che avevo visto prima non è neanche entrata! Rifletto, amaramente, che questa è un po’ la filosofia di viaggio odierna: giusto due foto per i social e via, senza nemmeno assaggiare un minimo, curiosare. L’esperienza non si consuma, finisce tutto prima del suo inizio. Che peccato.
Ascoltiamo qualche melodia: è vero che ipnotizza. Tuttavia sono consapevole di assistere ad una versione per il pubblico: i rituali veri sono altri, delle vere e proprie liberazioni. E comunque le persone del luogo dicono che sono scomparsi. I musicisti fanno anche dei movimenti in cerchio, i piccolini catturano la mia attenzione. Non posso fare a meno di pensare alla tradizione delle Tarantate che ha reso la mia cittadina, Galatina, conosciuta in tutto il mondo.
L’elemento della musica ipnotica è ugualmente presente, così la danza e il rituale di liberazione.

Una delle bandiere che adornano le mura
Arriva il tempo di andare, lascio 50 dirham nel cestino (5 euro, anche se il valore d’acquisto, in Marocco, è maggiore) come mi hanno suggerito gli amici del luogo. Ci sono anche alcuni cd, ma non ne prendo neanche uno, per timidezza, pentendomene dopo. Tempo di entrare nel fuoristrada e ripartire per nuove avventure a Merzouga e dintorni.
Segui le storie su instagram @drinkfromlifetravels e guarda i video dell’esperienza (le metterò nei contenuti in evidenza se non li vedrai oggi).
Vuoi venire in Marocco?
Scrivici a saharaviewtours@gmail.com
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Alla prossima puntata con drinkfromlife!
Sara
Ciao Sara, bello leggerti, e mai rinunciare a viaggiare,dentro e fuori se stessi. Mi sai dire nel 2022 in che date sarà il piccolo festival a khamlia? Dove trovo info?
Ciao Cristina, grazie per le belle parole. Il festival non si tiene da due anni, purtroppo ancora non si sa se lo faranno il prossimo agosto. Incrociamo le dita.