Yennayer il Capodanno Amazigh | ⵢⴻⵏⴰⵢⴻⵔ

bandiera berberi
La bandiera Amazigh, creata dal grafico e fotografo Matteo Benegiamo per drinkfromlife

 

Yennayer è il Capodanno Amazigh, popolo autoctono del Marocco, e del Nord Africa in generale, (di cui potete saperne di più leggendo l’articolo Chi sono i Berberi – Amazigh gli Uomini Liberi).

La parola è composta da due termini: Yenn, ossia numero uno, e Ayur che significa mese. Infatti, Yennayer, che come celebrazione risale al 950 a.C, rappresenta il primo giorno, ed il primo mese, del calendario agricolo berbero. Tale calendario segue quello giuliano, di Giulio Cesare, ossia solare. Ogni anno, Yennayer cade tra il 12 e il 14 gennaio del Calendario Gregoriano. Durante questi giorni le comunità Amazigh del Maghreb, compresi i figli della diaspora che vivono negli USA e in Europa, celebrano il nuovo anno. Yennayer, che viene anche associato all’agricoltura e alla fertilità, rappresenta un tributo prezioso per l’eredità Imazighen (del popolo Amazigh) che ha resistito a secoli di colonialismo e appropriazioni culturali. Le celebrazioni includono il cibo tradizionale, come un piatto chiamato Tagoulla, detto anche Tagla o Tarwayt. Si tratta di un porridge preparato un orzo e mais e poi decorato, per l’occasione con mandorle e datteri.

Tra le altre pietanze troviamo: cous cous con 7 verdure, frittelle (sfenj), dolci, l’immancabile tè e datteri. Nel cous cous viene nascosto un nocciolo di dattero, Amnnaz (che significa fortunato) in modo che porti fortuna a chi lo troverà. Durante questa ricorrenza, in cui si onora la natura, chi festeggia lo fa anche con musiche tradizionali e danze tipiche, ma in alcune aeree anche parate. Altri ancora non festeggiano affatto, nonostante il forte senso di appartenenza alla comunità di origine.

Curiosità su Yennayer

La celebrazione ufficiale di Yennayer ha preso piede negli anni ’60, quando l’Accademia Berbera di Parigi ha iniziato a contare l’anno Amazigh dal 950 a.C. Mentre scrivo il post, in Italia siamo nel 2023, ma per il calendario Amazigh è 2973!

Chi è più connesso al lato magico delle tradizioni, porge delle offerte agli spiriti della natura, per assicurarsi amore, fertilità e prosperità, attraverso le stesse pietanze tradizionali, preparate per l’occasione. Inoltre, vengono eseguiti dei riti ancestrali come gettare cous cous secco, non cucinato, nei campi, come buon augurio. E, ancora, piantare datteri ai lati dei campi adibiti alla coltivazione. Anche questo fa parte della magia e bellezza del popolo Amazigh.

Concludo con l’augurio di Yennayer che viene scambiato in questi giorni:

Assegas Ameggaz!

Alla prossima puntata con drinkfromlife!

Sara Chandana

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

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