Wesak: un viaggio interiore
Il Wesak, dal sanscrito Vaisakha (aprile/maggio nel calendario hindu), è una festa mobile che si celebra ogni anno, quando la luna piena ha la costellazione nel segno del Toro. È anche una celebrazione universale perché esseri umani appartenenti a diversi credo religiosi, e correnti spirituali, vi aderiscono indistintamente da tutto il mondo, uniti oltre le apparenti differenze. Quando gli iris sbocciano, il Buddha (sono considerati i suoi fiori) torna sulla Terra, insieme ai Maestri di tutte le religioni, e la Gerarchia Spirituale.
Gli iris sono i fiori del Wesak. Credit Olga Mandel, Unsplash
Giungono, dolcemente, in una valle segreta dell’Himalaya, sulla montagna sacra Kailash, per portare le loro sacre benedizioni alla Terra. Assistono e partecipano a questo, in raccoglimento e meditazione, milioni di persone che fanno come da ponte tra la terra e il cielo. Ricevono l’energia, che raggiunge il suo clou all’apice del plenilunio, per poi distribuirla al pianeta.
Tutto si svolge sul piano eterico, al Wesak non si giunge per caso, ma con preparazione interiore e fisica (prestando anche attenzione al cibo ed i più esperti praticano il digiuno) che avviene già dai giorni precedenti, attraverso purificazione fisica e mentale, e consapevolezza profonda. I giorni successivi al Wesak sono altrettanto importanti perché riguardano l’assorbimento e l’integrazione delle energie.
Il Wesak rappresenta anche il culmine dell’anno spirituale.
Leggenda, realtà? Come tutto ciò che riguarda il mondo spirituale, invisibile, il primo scoglio da superare è credere che tutto questo sia possibile. Dopotutto viviamo su un pianeta che fluttua nello spazio, ogni giorno sfidiamo la gravità, noi stessi siamo miracoli viventi! È toccante rendersi conto di quante persone si radunino in meditazione, per questa occasione. Hanno a cuore il bene comune, sanno che il cambiamento avviene dall’interno e sono pronte a far spazio per accoglierlo, riceverlo e condividerlo attraverso la pace.
Kailash. Credit Raimond Klavins, Unsplash
Di consuetudine ci si veste di bianco, o colori chiari, si purificano gli ambienti, preparando un altare con i fiori, le foto dei maestri e delle maestre e gli oggetti da benedire, compresa l’acqua. Ciascuna corrente seguirà le indicazioni date dalle proprie guide. Diversamente è possibile raccogliersi in meditazione da casa propria e ricevere, semplicemente, con fiducia le benedizioni.
The council of sages, painting Jonah West
La mia esperienza – post aggiornato il 23 aprile 2024
Sono, ormai, diversi anni che celebro il Wesak, una vera e propria ricarica interiore che poi accompagna il ricevente per tutto l’anno. Le prime volte mi raccoglievo semplicemente in meditazione nel mio spazio privato. Poi, in cerchio con altre donne. Da qualche anno in gruppo, online, con appuntamento ad una determinata ora. Nel 2023 in presenza durante un ritiro spirituale nelle Marche. La mia consapevolezza del Wesak è mutata nel corso degli anni perché sono cresciuta, ho acquisito nuove conoscenze e, di conseguenza, ho imparato a prepararmi in modo più appropriato per ricevere le benedizioni. Già da qualche settimana prima ho prestato attenzione alla purificazione fisica e mentale. Ho evitato alcool, cibi spazzatura… Ho cercato di non arrabbiarmi e restare calma e consapevole davanti alle provocazioni, alle prove. Mi sono ritagliata diversi momenti di riposo e riflessione profonda. Spero di giungere al prossimo Wesak con una consapevolezza ancora maggiore rispetto a questo anno, perché la Crescita interiore non si ferma mai.
Per saperne di più: Wesak 2024
Conosci il Wesak? Hai mai partecipato alle celebrazioni?
Che tutti gli esseri siano Felicità!
Sara Chandana
Ps: Scrivimi se vuoi intraprendere un percorso di meditazione insieme hello@drinkfromlife.it
