Ti racconto il mio Ramadan

Credit Rauf Alvi, Unsplash

 

Sono, da tempo, molto affascinata dal Ramadan, così ho cercato, nel corso degli anni, di documentarmi il più possibile. Soprattutto ascoltando le testimonianze di chi pratica il digiuno durante il mese sacro per gli amici musulmani. Ho poi deciso che volevo fare anch’io la mia piccola esperienza, in punta di piedi e con rispetto. Così eccomi in Marocco, durante il Ramandan. Per quanto mi riguarda sto provando alcuni giorni. Stare nel contesto mi facilita tutto questo. Non lo faccio per moda o altro: la mia è solo profonda voglia di conoscere e sperimentare in prima persona quella che vedo come una purificazione a più livelli.

Ecco come sta andando il mio Ramadan

Dal mio taccuino di viaggio:

(Primo giorno, ma tutti hanno già iniziato da oltre una settimana). Non ho mai fatto il Ramadan, ma da tempo desideravo trovarmi in Marocco in questo periodo e, magari, provare per qualche giorno. Così quest’anno eccomi qui a condividere un prezioso iftar. L’iftar è il pasto serale di rottura del digiuno. Si aspetta l’Adhan, il richiamo alla preghiera. Si spezza il digiuno con un dattero e poi piano piano si ricomincia a mangiare e bere. È un momento sacro, ho pensato: finalmente lo sto vivendo di persona.

(Secondo giorno). L’atmosfera del Ramadan è forte. Nel mio quartiere di questi giorni, a Marrakech, i negozi e le attività sono chiuse per riaprire verso il tramonto. In piazza Jemaa El Fna e nelle zone turistiche, invece, è tutto aperto, magari ci sono delle variazioni di orario. Sono piacevolmente sorpresa dalla forza d’animo e determinazione di chi fa il Ramadan. E pensare che tantissime persone nel mondo, da paesi e vissuti diversi lo stanno praticando. Il caldo qui è abbastanza forte, ma le persone continuano a lavorare durante il mese sacro. Per comprendere quanto è sentito, anche chi solitamente non prega digiuna per il Ramadan. Non si digiuna solo dal cibo e dall’acqua ma è una purificazione che avviene su diversi livelli. Anche oggi ho provato a fare il digiuno ed è andata benissimo. Certo, la sete si è fatta sentire, ma non stavo certo facendo un lavoro pesante. Si tratta di cambiare i ritmi ed avere autocontrollo. Qui fa molto caldo. Ho preferito stare tranquilla con me stessa e vivere la condivisione quando si spezza il digiuno, al momento dell’iftar. La luce qui in Marocco mi stupisce sempre eppure vengo dal Salento, dove siamo abituati al sole. Dopotutto Maghreb significa “luogo dove tramonta il sole”. Non c’è niente di più bello, per me, che conoscere sperimentando in prima persona. Qui sono ancora le 21:36. Dopo l’iftar (nella foto) aspettiamo un po’ per la cena.

Orari di Ramadan

(Terzo giorno). Un altro giorno di Ramadan. Complice forse qualche grado in meno, mi sono sentita piena di energia. Anche questo mio terzo giorno di Ramadan è andato benissimo. Penso a chi lavora al sole, sulle saldatrici, oppure nei ristoranti… Che forza d’animo! Un gattino nero è venuto a trovarmi anche oggi. Persa nella bellezza del tramonto, non mi sono precipitata e bere quando c’è stata la rottura del digiuno (comunque non si più bere e mangiare tutto in una volta). Mi è sembrato strano. È anche vero che alcune esperienze ci aiutano a comprendere meglio noi stessi. A lasciar cadere alcuni strati che sembravano indispensabili. Una cosa carina successa oggi: mi ero scordata di ricaricare i giga del telefono e qualcuno mi ha portato, e regalato, la ricarica.

Come prosegue il mio digiuno

Il quarto giorno volevo continuare, ma avevo deciso di viaggiare fuori città e chi mi sta “supervisionando” (diciamo così, ma avevo bisogno, come prima volta, di essere seguita da chi ha già esperienza) mi ha benevolmente scoraggiata perché non sono abituata. “Portati qualcosa da mangiare”. Solitamente non ascolto nessuno, ma credo che riguardo quelle persone che con noi si sono dimostrate sagge e meritevoli di fiducia, si possano fare delle eccezioni. Così ho interrotto il mio digiuno (non lo faccio per motivi religiosi, ma spirituali e umani sì). Tuttavia ho sentito comunque di mangiare e bere poco fino al tramonto. Non è mancato l’iftar in compagnia, così la cena con una squisita tajine alla verdure.

Il quinto giorno eccomi qui a scrivere e digiunare nuovamente: ho chiesto si essere svegliata per il suhoor, il pasto che viene consumato prima dell’alba. Ho mangiato uno yogurt, un dattero e bevuto qualche bicchiere d’acqua. Poi ho aspettato un po’ prima di riaddormentarmi, intanto dalle finestra ho visto una luna meravigliosa, quasi piena nel cielo stellato della notte magrebina. Oggi dovrei andare a fare delle commissioni, ma vediamo come mi sento. Più che altro, avendone la possibilità, avverto la necessità di stare in raccoglimento.

Curiosità

Ramadan Mubarak è l’augurio che viene scambiato tra le persone durante il periodo del Ramadan. Oltre ad esso è diffuso anche un altro: Ramadan Kareem.

Riflessione

Sono sempre stata dipendente dalla bottiglietta d’acqua e, adesso, so di poter stare tantissime ore senza bere. Inoltre, non mi aspettavo di riuscire a digiunare così, anche se solo per qualche giorno. E tantoméno che mi piacesse farlo. Ancora è presto per giungere a delle conclusioni, ma questi pochi giorni di Ramadan sono abbastanza intensi. Avverto molta lucidità mentale, centratura. Mi sento energica. Quando arriva il momento della rottura del digiuno sento che è profondamente sacro, che quel cibo lo è e così le bevande. Lo assaporo piano piano. Mangio e bevo il giusto. Ecco, se posso dire, per la mia minuscola esperienza, Ramadan insegna anche la moderazione.

Conclusioni

Per quanto mi riguarda amo, man mano, avvicinarmi a diverse religioni e approfondire almeno degli aspetti (non bastando una vita per studiarle tutte) perché sono una… sognatrice e credo in una fratellanza universale. Ho sempre creduto nella potenza del piantare i semini dei propri sogni, quindi chissà. Sicuramente ci sono delle realtà, nel mondo, che vivono in armonia nonostante le loro differenze apparenti. Anzi, le valorizzano, imparando gli uni dagli altri.

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Alla prossima puntata con drinkfromlife,

Sara

 

Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

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