Hampi, un antico villaggio da visitare tra preziose rovine e sassi dei giganti – Karnataka

Salutiamo Gokarna e partiamo verso Hampi con Lucia e Rocco, due nuovi amici italiani. Ad Hampi ci attendono Raja e Valentina, italiani che abbiamo conosciuto in diverse tappe del viaggio. Siamo diventati una carovana solidale che si muove e si rincorre in India.

Continua, da qui il racconto del viaggio in India, in coppia, durato ben 4 mesi. Nel post precedente ti raccontavo di un altro luogo nel Karnataka, Gokarna. Se ti sei persa/o tutte le tappe invece puoi iniziare dall’arrivo a Delhi

 


Sulle tracce di un antico impero

Hampi è uno dei più antichi villaggi della terra, sorge sulle rive del fiume Tungabhadra, sulle rovine di Vijayanagara la Città della Vittoria. Vijayanagara è anche il nome di impero antico, ricco e potente, le cui tracce sono ancora vive e visibili ad Hampi. Le sue rovine sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Posso assicurarti che non avevo mai visto niente di simile in vita mia, le rovine sono perfettamente incastonate tra enormi pietre in bilico tra loro secondo misteriosi equilibri.

 

Posizione di Hampi e localizzazione dell’impero Vijayanagara. Foto da wikpedia

Il ritorno

Ho visitato Hampi già 4 anni prima, per tre giorni, e sono lieta di tornare. So già che non devo pagare un tuc tuc per andare dalla fermata del bus al centro perché il tragitto è talmente breve che si fa a piedi. Ci sono già cascata la prima volta. Tocca effettuare la registrazione, rigorosamente con carta e penna, presso l’ufficio di polizia. All’inizio può sembrare una scocciatura ma è come trovarsi in un film d’altri tempi 🙂

Mistici equilibri di pietre

Un nuovo letto su cui dormire

All’arrivo ci accoglie il nostro amico Raja che ha prenotato una guesthouse per noi. Si tratta di una camera minuscola e spartana, c’è solo un letto, uno scaffale e l’immancabile ventilatore al soffitto. Una piccola finestrella dona meno claustrofobia alla stanza. I nostri compagni di viaggio hanno optato per un posto vicino.

Con il trascorrere degli anni sono diventata meno schizzinosa durante i miei viaggi. Prima, soprattutto in India, difficilmente avrei prenotato una camera del genere, minuscola e con il bagno in comune. Semplicemente adesso sono più flessibile, brava a scegliere e valutare il rapporto qualità – prezzo.

Di ritorni e nuove consapevolezze

Mi sono innamorata di questa stanzina che fa così indian style e poi mi tocca il cuore sapere che un amico si è preso la briga di cercare un posto da farci trovare. La guesthouse poi mi piace perché i proprietari vivono nelle camere accanto e l’atmosfera è così familiare! Le giornate ad Hampi scorrono baciate dall’amicizia e dalle nuove esperienze. Questa volta percepisco l’energia forte del luogo e la sento irrompere dentro di me come una diga. Percorro stradine che conosco già ma con una consapevolezza diversa e con gli occhi aperti per catturare nuovi particolari.

L’elefantessa del tempio

Torno a Virupaksha Temple, da un passaggio segreto, perché voglio far conoscere Giovanni a Lakshimi, l’elefantessa del tempio, considerata una divinità. Sono combattuta tra la gioia di rivedere l’elefantessa dal vivo e la paura che Lakshimi non sia trattata bene. Probabilmente non lo saprò mai.

Lakshimi, l’elefantessa del tempio

Giovanni si emoziona come un bimbo e il giorno successivo andiamo a trovarla al fiume – dove viene lavata ogni giorno verso le 8.30 del mattino – che, rispetto al mio viaggio precedente, è quasi a secco e molto sporco. In alcuni punti non c’è acqua tanto che lo attraversiamo a piedi. Incredibile, una sera mi emoziono davanti a un tramonto mozzafiato. Sono sul letto del fiume, poggiando i miei piedi su pietre antiche e levigate dall’acqua, e vedo il sole infuocato salutare tra profili di palme in un cielo incendiato.

Tramonto sul letto del fiume Tungabhadra

Sono fortunata, lo so ma è anche il coraggio che mi ha premiata. So solo io quello che ho messo in gioco, quanto affetti, paure, rischi, per poter compiere questo viaggio ma la vita monotona nella zona di comfort non fa per me.

Tornare per guarire

Sembra che io sia tornata ad Hampi anche per cancellare un brutto ricordo. Anni prima mi ero presa un brutto spavento quando l’autista del risciò aveva lasciato me e il mio ex di notte ai piedi di una collinetta. L’ho raccontato su miprendoemiportovia

Questa volta ci sono andata a piedi con Gio e Lucia e abbiamo scalato insieme la collina. Che liberazione tornare in un luogo dove avevo un brutto ricordo e trasformarlo consapevolmente. Siamo arrivati giusto in tempo per vedere un’alba da brivido sulle rovine dell’antico impero Vijayanagara e sorseggiare un chai, il tè speziato con latte, venduto da un bambino. Certo, lo abbiamo pagato di più ma ha dovuto faticare un po’ per salire!

Visitare Hampi significa immergersi nel passato. Le donne lavano ancora i panni al fiume e li stendono al sole (come ho visto fare anche a Varanasi). Disegnano simboli di protezione bianchi davanti alle porte delle loro case con il pavimento lucido. Si respira un’atmosfera antica, come se il tempo si fosse fermato.

Questo mondo sfuma in quello moderno dei backpackers che si sono concessi un anno sabbatico per conoscere l’India o qualche mese, del turista veloce intenzionato solo a vedere l’India da cartolina e non conoscerla o dei fricchettoni che non l’hanno mai lasciata dagli anni ’60. Ognuno trova quello che cerca oppure la Mamma India stravolge i suoi piani con delicatezza o brutalmente.

Come ho già scritto tante volte su questo blog

In India tutto è possibile e niente è certo!

Esistono cento porte per entrare in India, ma nemmeno una per uscirne

Ferdinand de Lanoye

Considerazioni finali

In India tutto è a vista. La gente fa tutto per strada e in pubblico si taglia anche i capelli e la barba! Vedi il bello e il brutto, la gioia e il dolore, davanti a te e questo gioco duale si srotola e si specchia negli occhi. Il cuore, invece, non conosce separazione.

In India posso sempre mangiare ottimo cibo vegetariano!

 

Continua…

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Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

7 Risposte

  1. Stefania Ciocconi ha detto:

    Avete fatto un viaggio lunghissimo ma solo stando in un Paese tanti mesi si può capirlo meglio e non fare solo i “turisti” che vanno a vedere le attrazioni. Io non so se riuscirei ad adattarmi a parte per il cibo che mi piace molto anche se molto piccante.

  2. Mi piace molto come racconti i tuoi viaggi, si sente l’emozione che provi quando sei di fronte a questi luoghi bellissimi!

  3. Erica ha detto:

    Mi ha colpito molto la frase “in India tutto è a vista” , la realtà viene spesso rappresentata sotto il profilo delle bellezze naturali e monumentali, si preferisce non svelare i lati negativi che, è inevitabile, fanno parte di quel paese e di quella cultura!

    • Sara Chandana ha detto:

      Si. Devo dire che non mi piacciono mai gli eccessi, che siano da un lato o dall’altro. Non mi piace quando si racconta solo tutto positivo o solo tutto negativo. Cerco il giusto equilibrio quando racconto i luoghi. Non so se sempre ci riesco ma ci provo. 🙂

  4. Valeria ha detto:

    Molto bello questo itinerario in India, il tempio di Hampi è spettacolare! Che dolce l’elefante!

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