Imbolc – Il Risveglio della Natura

Immagine dagli Oracoli Keepers of Light

Imbolc, la natura inizia a risvegliarsi. Oggi si celebra la Candelora, nella tradizione cristiana Gesù venne presentato al tempio. Ricordo che da piccola me lo ricordava la nonna. Lei mi parlava spesso anche di sua mamma, che chiamava mammà perché di origini campane. La mammà, che io non ho mai conosciuto, era una donnina silenziosa e riservata.

In famiglia si mormorava che fosse devota di Santa Brigida e che la santa le avesse annunciato l’ora della sua morte. Sono cresciuta con il terrore che questa santa apparisse per dirmi a che ora, e in che giorno, avrei lasciato questo piano ma da un lato sentivo una forte attrazione nei suoi confronti.

Recentemente ho scoperto che si tratta di Brigid (sostituita poi dai cristiani con Santa Brigida) la triplice dea celtica, custode del fuoco: protettrice dei poeti, dei guaritori e dei fabbri visti come alchimisti. Suoi oggetti di potere sono la ruota del filatoio che tesse le nostre vite, lo specchio e la coppa.

Durante Imbolc, sostituito poi nel Cristianesimo dalla Candelora, i Celti porgevano delle offerte alla Dea Brigid. Alcune di queste tradizioni sono ancora vive in Irlanda dove si costruisce la croce di Brigid, che ricorda la svastica indiana e si praticano rituali di fertilità per la terra. La croce di Brigid rappresenta la ruota solare, la Luce.

Foto da irlonline.com

Imbolc: celebrazioni nel mondo

Oggi si celebra in Brasile, nella mitologia Yoruba che affonda le sue radici in Africa, Yemanja, la Dea Madre dell’Acqua e di tutti gli Orixas. Gli Orixas secondo questa tradizione sarebbero delle semidivinità alle quali sono intonati inni suggestivi. Essi rappresentano diversi aspetti e sfumature di noi stessi. Yemanja è la Regina del Mare, la patrona dei naviganti in onore della quale vengono fatte processioni in mare con barche traboccanti di fiori.

Nel Salento, a Santa Maria al Bagno, una processione simile viene fatta in un’altro periodo dell’anno. La statua della Madonna, infatti, viene trasportata sul mare. La nostra Yemanja salentina. 🙂

Yemanja. Immagine da inhadasaguas.com.br

In Perù oggi si celebra Mama Cocha, la Signora dei Pesci, Madre del Mare.

Mama Choca. Immagine da quadernsdigitals.net

Nell’antica Roma era il giorno di Proserpina, nell’antica Grecia di Persefone e si celebrava un richiamo e un ritorno alla Luce. Ovunque, fin da tempi antichi, nel mondo oggi è una giornata da celebrare portando l’attenzione sul Femminino Sacro e sulla purificazione attraverso il fuoco e l’acqua.

Imbolc: le mie conclusioni

Senza pensarci stamattina, appena sveglia, ho iniziato a pulire la casa, a connettermi con me stessa in modo diverso, scoprendo poi che questi sono rituali consueti in questo giorno. È anche l’occasione adatta per riordinare il proprio altare, per chi ne ha uno o il proprio spazio sacro.

Costruire e prendersi cura dell’altare è una metafora del proprio spazio interiore. Il mio altare è in camera da letto, con un Buddha al centro e divinità femminili e maschili intorno, provenienti da diverse culture. Non mancano angeli, cristalli, doni della natura, incensi.

E tu celebri questa giornata? 🙂

Sara Chandana

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Sara

Anima vagabonda, amo aggirarmi nelle medine arabe, nei templi indiani, nei borghi salentini o deserti sperduti nel mondo a sentimento, collegata con la Terra e il Cuore. Mi trovi anche sul progetto Sahara View Tours.

14 Risposte

  1. maria ha detto:

    Sai che mammà si dice anche da noi a Taranto quando si parla con qualcuno della propria mamma che in quel momento non è presente.
    Leggo sempre con piacere i tuoi post che sono un mix di tradizioni nostrane e saperi esotici

  2. clara ha detto:

    La candelora, è vero, quanti ricordi. Ma sai che mia nonna da parte materna era mezza campana? Suo padre era della provincia di Benevento, facevano il teatro itinerante dei burattini e un giorno capitò nella profonda Puglia e incontrò l’amore, Ngiulina, la mamma di mia nonna bonanima… io qui ho ricreato un mini angolo su un piattino con fiori freschi raccolti per strada – quelli di champak che cadono al minimo soffio di vento, candelina e incenso. Ora accendo tutto.

    • Sara Chandana ha detto:

      Un’altra cosa in comune. Com’è poetica la storia dei tuoi bisnonni, da libro. Ho sognato per un po’ immaginandoli. E ho immaginato il tuo angolino con i fiori di champak. Un abbraccio dal Salento, ancora per poco.

  3. Silvia ha detto:

    Interessante!! Non conoscevo queste tradizioni, grazie!!

  4. Valentina ha detto:

    Molto interessante questo tuo post! Io sapevo solo che il giorno di Candelora stabilisce se siamo ancora in pieno inverno oppure se ci stiamo già avviando verso la primavera! C’è anche una filastrocca dalle mie parti, che ora non ricordo benissimo…vado a cercarla!

  5. Roberta ha detto:

    Molto interessante scoprire tutte queste connessioni tra le tradizioni dei diversi stati e continenti… È vero. Sta tornando la luce. La cosa migliore è avvertire la rinascita dentro di noi, ancor prima della primavera

  6. Cristiana ha detto:

    Anche a casa nostra si festeggia la candelora…È il compleanno di mio papà! Mia nonna mi ha insegnato un detto.
    “Pioa par la candelora, da l’ inveran a sem fora” (pioggia per la candelora, dall’ inverno siamo fuori)

  7. Sylvié ha detto:

    Devo dire che con questo articolo mi hai piacevolmente stupita, sono una grande appassionata di tradizioni e rituali precristiani. In particolare di quelli celtici e quelli legati all’antica religione. Anche la Sardegna conserva il suo legame con questi antichi saperi, celati su mentite spoglie ecclesiastiche ma più antiche degli antichi. La candelora è la festività a cui sono più legata in assoluto, perché ha un forte richiamo alla luce e alla rinascita ed è proprio legata alla vita. In questo giorno di tanti anni fa sono guarita dalla mia malattia. Il 2 febbraio è l’anniversario della mia rinascita

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